Agrumi di...Calabria - 2° parte

Pubblicato: 15/04/2023
Agrumi di...Calabria - 2° parte

Le coste della Calabria sono tutte ricche di bellezze naturali, di importanti zone archeologiche, di bellezze architettoniche di varie epoche e di culture diverse dalla autoctona alle minoranze Grecaniche, Occitane/Valdesi, Albanesi, ma il profumo degli agrumi le inebria, da nord a sud e da est ad ovest. In questo tour botanico, a Lamezia Terme, l’antica Città magno greca di Terina, ricca di importanti sorgenti di acque termali, a pochi chilometri dall’Aeroporto internazionale di Lamezia Terme “Santa Eufemia”, troviamo un altro agrume molto particolare che è il Pompelmo (Citrus Paradisi), con maggiore coltivazione della varietà Pompelmo rosa, denominato “l’Agrume bellissimo” o “Star Ruby” (alcune volte la polpa è rossa anziché rosa, a seguito del periodo di maturazione), tipico di questo Territorio e tutelato pertanto dal Consorzio Produttori di Pompelmi Italiani.

Ormai è considerato dagli studiosi non più una varietà del Pompelmo, ma una Specie a sé.  Il nome dell’albero è uguale a quello del frutto, il cui peso raggiunge anche i 350 grammi e la cui polpa è molto succosa ed è quasi priva di semi. Il gusto è di un amaro acidulo più delicato rispetto a quello a polpa gialla. Fruttifica, in continuazione, da ottobre ad aprile, ed è possibile coltivarlo anche in vaso. Il Pompelmo rosa o rosso è molto ricco di vitamina C. E’ antiossidante ed aiuta a tenere bassi i valori del colesterolo e dei trigliceridi. Ottimo anche per chi ha problemi cardiovascolari. Ha moltissime altre proprietà. Il 65% della produzione raggiunge il mercato nazionale, tramite la grande distribuzione, mentre un 15% va all’Estero, il rimanente 20% nella industria alimentare.

Il Limone (Citrus limon), benchè coltivato un po' dappertutto sul litorale calabrese, trova delle aree di eccellenza. Una è sulla Costa degli Aranci, la parte jonica della Provincia di Catanzaro, che comprende tutta una serie di cittadine ricche di storia molto antica e di località balneari rinomate per le bellezze naturali, tra cui Squillace, Copanello, Caminia ed altre ancora. L’altra è Rocca Imperiale, un territorio sul litorale Jonico del Nord Calabria, in Provincia di Cosenza, noto anche per l’antico ed imponente Castello Svevo, fatto erigere nel XIII secolo dall’Imperatore Federico II, posto sulla sommità di un colle, sul quale si estende a gradoni il centro abitato della Cittadina.                                                                      

Sulla Costa degli Aranci si trova una ricca produzione di “Limoni quattro stagioni”, così chiamati perché fruttificano in continuazione per tutte e quattro le stagioni dell’anno. Questi frutti si caratterizzano anche per una polpa molto succosa e con pochi semi. Mentre a Rocca Imperiale è presente il famoso “Limone di Rocca Imperiale IGP”, ovvero la varietà Femminiello Comune, tipico di questa zona da tempo immemore. Ha una forma allungata di normale dimensione e di peso medio che si aggira intorno a 160 grammi massimo. Il colore va da un verde chiaro al giallo intenso, con un profumo davvero straordinario. Il succo è copioso ed equilibrato nel sapore, cioè non molto acido né molto amaro. Il frutto viene utilizzato per realizzare ottime e dissetanti spremute e granite sia a livello familiare, artigianale ed industriale, per condire piatti di vario genere, nella pasticceria soprattutto con la scorza candita. Quest’ultima, insieme ad altri agrumi, va ad insaporire Panettoni e Colombe di grandi aziende. Ottimi i liquori e le marmellate. A livello industriale viene adoperato in diversi campi: per la limonata, che è una bevanda a base di succo di limone, di acqua e zucchero, diversa quindi dalla spremuta; per la produzione di detersivi; per la produzione di profumi e di farmaci. In inverno, Vi consiglio di bollire dell’acqua, da versare in un bicchiere con succo di limone, se desiderate potrete aggiungere del miele. Questo mix costituirà una forte azione battericida contro i mali di stagione. La pianta di Limone (il cui frutto si chiama sempre limone, al maschile) è coltivabile anche in vaso, così da avere una produzione familiare, per ogni occorrenza.

A conclusione di questo tour botanico, non posso non trattare del Mandarino, dell’Arancio, del Mandarancio e della Clementina. I loro frutti sono sulle tavole di tutti gli italiani e vengono esportati anche all’estero, perché sono gli agrumi più dolci. Benchè coltivati su tutte le coste della Calabria, vi sono delle aree particolarmente privilegiate, per un terreno ed un clima molto favorevoli, come la Piana di Sibari, la Piana di Gioia Tauro, la Piana di Lamezia Terme, la Costa degli Aranci e la Locride, per cui oggi sono diventati dei prodotti di eccellenza e simboli di questi Territori. Tutti e quattro, oltre ai valori nutrizionali ed all’uso di frutta fresca, hanno alte proprietà benefiche e sono utilizzati anche nella industria alimentare, farmaceutica e cosmetica.

Il Mandarino (Citrus reticulata) è uno dei tre agrumi originali, insieme al Cedro ed al Pomelo, che formano la Famiglia delle Rutaceae (parola di lingua latina che si pronuncia Rutacee). A differenza degli altri due, il Mandarino è l’unico che ha sapore dolce. Da loro derivano tutti gli altri agrumi. La pianta ed il frutto hanno lo stesso nome. Il frutto ha una forma ovoidale, un pò appiattito. La buccia è di colore arancione, è sottile, così da rendere possibile una pulitura anche manuale. E’ anche molto profumata, tanto da essere usata anche nella brace dei caminetti. La polpa ha un colore arancione chiaro, formata da spicchi facilmente separabili. E’ succosa e dolce ma non molto, direi che è un agro dolce equilibrato, a differenza della clementina che è la più dolce in assoluto. E’ molto ricca di vitamina C e P, la C è utile per prevenire e curare il raffreddore, mentre la P combatte la ritenzione idrica e favorisce la diuresi. Il Mandarino abbonda anche di calcio, potassio e fibre, indispensabili per le ossa, per l’intestino e per la pressione arteriosa.

L’Arancio (Citrus sinensis o Citrus aurantium), il cui frutto è detto Arancio o Arancia, è un ibrido derivante dal Mandarino e dal Pomelo, realizzato in tempi antichissimi, in Cina e nei Paesi del sud est asiatico. In Europa, era già conosciuto ai tempi dell’Impero Romano. Ha due varietà: 1) il dolce, detto anche melarancio o portogallo (quest’ultima dizione è molto in uso in Calabria, a mio avviso potrebbe derivare dalla commercializzazione dei naviganti portoghesi nel XIV secolo), ha una polpa agrodolce ed è molto usato come frutta da tavola e per le spremute; 2) l’amaro, avendo una polpa decisamente acido amara, viene utilizzato prevalentemente per marmellate, liquori, per usi farmaceutici e cosmetici.                     

La sua bontà, la sua bella e perfetta forma sferica, che ci ricorda quella dei nove pianeti del Sistema solare, ha dato il nome al famoso mini timballo di riso, detto appunto Arancino.

Il Mandarancio (pianta e frutto si chiamano allo stesso modo) è un ibrido, derivante dal mandarino e dall’arancio. Come forma è simile al Mandarino, ma se ne discosta perché è più grande. Il sapore è dolce, ma decisamente meno zuccherino del Mandarino, per cui è stato inserito nelle diete nutrizionali ipocaloriche. Contiene semi. La buccia è sottile e morbida come quella dei mandarini.

La Clementina (Citrus clementina) secondo alcuni studiosi è considerata una varietà di Mandarancio, per la maggioranza invece si tratta di una Specie a sè. Prende il nome dal botanico che l’ha realizzata nel 1902, cioè il monaco francese Clément Rodier. La Clementina (nome del frutto e della pianta) si differenzia dal Mandarino perché ha un sapore decisamente dolce, è priva di semi, ha un colore arancio più vivo e si sbuccia anche con le mani in modo molto facile. Si differenzia invece dal Mandarancio perché quest’ultimo è più grande e contiene meno zuccheri. La raccolta avviene manualmente da ottobre a febbraio. Tra i frutti da tavola, la Clementina, dopo l’arancia, è l’agrume che viene richiesto maggiormente. Rappresenta il 63% della produzione nazionale (Fonte: Regione Calabria). E’ un prodotto tutelato e promosso dal Consorzio Clementine di Calabria I.G.P.    

Dopo questa carrellata di Agrumi, il cui profumo inebria il nostro pensiero e la nostra fantasia, non rimane che venire in Calabria!

Dott. Domenico Francesco Eduardo Fiore



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