Il meraviglioso mondo dell’erboristica. Un po’ di storia

Pubblicato: 15/08/2023
Il meraviglioso mondo dell’erboristica. Un po’ di storia

Il mondo dell’apiterapia di cui abbiamo trattato nei precedenti articoli non potrebbe esistere, senza il suo fondamento naturale, costituito dalla miriade di erbe e fiori che sono alla base di un altro universo di conoscenze rappresentato dall’erboristica. L’interesse per le specie officinali ovvero quelle piante impiegate nei laboratori farmaceutici (officinae), ha origine remote nella storia dell’essere umano, nascendo da quell’insito bisogno di trovare nella natura la soluzione ai nostri malanni. Da sempre, i raccoglitori, uomini e donne, hanno incarnato la figura di conoscitori delle piante e delle erbe dei luoghi in cui vivevano, unita a quella di sapienti dosatori di parti di radici, fiori e foglie, cui ci si affidava per ottenere rimedi medicinali, ma anche per ingraziarsi la divinità durante i riti sacri. Al tempo, medicina e religione si confondevano, sicché le bianche volute di fumo sprigionate dalla bruciatura delle essenze, venivano sì aspirate dagli ammalati, ma servivano anche per conoscere la volontà degli dei per fumum.

Dal quello degli dei, olii e profumi passarono ad essere impiegati nel culto dei morti, divenendo tra l’altro, una rilevantissima componente delle merci commercializzate in antichità, dato l’uso quotidiano per la  cura del corpo e dello spirito, in particolare tra gli Egizi, ma anche tra i Greci ed i Romani. Ben presto, le piante officinali cominciarono ad essere catalogate, descritte e raffigurate negli “erbari”, che costituivano veri trattati di botanica medica; tra i più antichi, si cita il papiro egiziano di Ebers ed il formulario cinese del Pen-Tsao, risalente pare al III millennio a.C.. Ad Ippocrate il titolo di più grande medico dei tempi antichi, ma illustri furono anche i medici che in India consultavano l’Ayurveda e quelli egizi che disponevano di circa ottocento piante medicinali, conosciute per il loro impiego terapeutico.

Successivamente raggiunsero grande notorietà poderose opere di botanica farmaceutica, come l’Historia plantarum e De causis Plantarum, di Teofrasto (III Sec. a. C.) ed il Materia medica di Dioscoride (I Sec. a.C.), consultato per diversi secoli, in cui si elencano cinquecento droghe, cioè la parte di pianta, fiori, foglie, radici etc., che contiene il principio attivo medicinale. A questa stessa epoca appartiene il grandissimo medico romano Galeno, dal cui nome deriva la galenica, arte del farmacista di preparare i farmaci. Alla scuola araba, ed in particolare ad Avicenna, si devono poi, l’introduzione di sciroppi, giulebbi, elisir, e la scoperta della tecnica della distillazione, giunta al culmine nel Medioevo. Alcuni secoli più tardi,  grande fama assunse la scuola salernitana, elevata da Federico II ad Università per medici e farmacisti, professioni mantenute ben distinte per legge, dall’illuminato imperatore.

La scoperta dell’America arricchì le conoscenze ed introdusse nuove droghe che si aggiunsero al florido mercato delle spezie orientali, preziosissime, che attraverso interminabili viaggi giungevano in Europa per essere impiegate per condire e conservare i cibi, esposti come erano a processi di alterazione, data l’inesistenza di tecniche che ne preservassero il decadimento. A Venezia, che era tra i più importanti mercati di questi prodotti, sorse una vera e propria borsa, con un listino ufficiale delle quotazioni, mentre ai commercianti di spezie londinesi si deve il merito di aver fatto adottare al mercato la libbra inglese.

Il bagaglio di conoscenze, a quei tempi, era già enorme, ma solo con i progressi della chimica nel XIX sec. fu possibile la determinazione dei principi attivi e la valutazione dell’efficacia su basi scientifiche.  

Oggi il ricorso alla fitoterapia è sempre più diffuso e conoscere le varie piante, i principi attivi ed i loro usi medicinali può risultare utile ed interessante per tutti noi che, quasi tutti i giorni ormai, gustiamo  tisane e decotti, senza però conoscere granché delle essenze che li compongono. Nel corso di questo viaggio nell’erboristica, impareremo a conoscerne alcune.

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