Per il bene dell’umanità…..

Pubblicato: 01/11/2022
Per il bene dell’umanità…..

Se un presidente come George Bush invitava i governi europei ad accantonare la loro opposizione alle biotecnologie e ad incentivarne la diffusione, in quanto sicure ed efficaci, al fine di vincere la guerra contro la fame globale, per il bene dell’umanità, allora la questione OGM è veramente rilevante per noi. Già, perché, in certi luoghi di pensiero si era notato che la principale contrarietà all’uso di tali prodotti nasceva e si sviluppava in particolare tra gli ambientalisti bianchi europei; per questa ragione contro questa ben precisa fetta di popolazione, si innescò una vera e propria politica razziale da parte di alcune multinazionali, in difesa delle proprie creazioni biotecnologiche. Il ragionamento era semplice, sono questi prevenuti, benpensanti europei che con la loro diffidenza ed allarmismo confondono le popolazioni del Sud del mondo che invece, di quei prodotti hanno bisogno e li vogliono pure; da ciò comprendiamo il perché in generale  le campagne pro cibo geneticamente modificato, non sono tanto rivolte a convincere gli africani o gli asiatici, ma  soprattutto la maggior parte degli abitanti del Nord del mondo, perché è in questa fascia  che si registrano le maggiori diffidenze.

La causa delle crisi alimentari dei paesi poveri e della dipendenza da aiuti esteri erano infatti spiegate, da chi per le multinazionali ne curava l’immagine e la politica, come principalmente dovute a carenze produttive, la cui risoluzione stava incontrovertibilmente nell’uso degli OGM.  Queste considerazioni però, erano prive di altri dati necessari per comprendere il fenomeno, costituiti da numerosi fattori, quali: conflitti armati in corso, mancanza di risorse, sfruttamento esasperato di metalli preziosi e minerali rari, smantellamento di meccanismi sociali di sostegno alla gente. Erano invece queste le condizioni, non l’incapacità a produrre, per cui, senza troppe elucubrazioni, non si avevano i soldi per compare il cibo presente sui mercati interni. Gli stati africani in particolare, erano ben consapevoli della situazione e dei metodi per affrontarla, costituiti in primis dalla riaffermazione della sovranità alimentare e dal sostegno alla circolazione interafricana dei prodotti, ma tutto ciò era ostacolato dall’organismo che detta ancora legge sul da farsi in economia e programmazione, specie nel Sud del mondo, ovvero la banca Mondiale. Quelle nazioni infatti, erano gravemente indebitate a causa dei continui rifinanziamenti di debiti pregressi, perciò non hanno potuto opporsi al veto imposto, derivante dalla ”convinzione”, maturata tra i consulenti della banca, che erano proprio le politiche stataliste a creare le condizioni della mancanza di sviluppo.

Si deve ricordare quanto citato nel precedente articolo (“Chi è padrone del cibo governa il mondo”) ovvero che la difesa della validità degli OGM, non consiste solo in campagne di “informazione”, ma passa anche per fortissime azioni di lobbing verso parlamenti e centri di ricerca universitaria di tutto il mondo. A carico di questi ultimi, inoltre,  si registrano casi di vera e propria persecuzione in danno di quei ricercatori con un punto di vista diverso da quello propugnato dai finanziatori, consistenti in carriere stroncate ed ostacoli alla pubblicazione dei lavori scientifici a sfavore.

Nel prossimo articolo concluderemo la panoramica su questo argomento, presentando casi concreti ed approfondendo gli aspetti normativi.

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