Spillover, Zoonosi e Pandemie

Pubblicato: 01/02/2021
Spillover, Zoonosi e Pandemie

In un’epoca di particolare afflizione dell’umanità a causa della pandemia da Sars-Cov-2, si vuole riflettere insieme ai lettori su concetti, un tempo appannaggio di soli specialisti, ma oramai entrati a far parte dei dialoghi, delle letture e delle immagini che quotidianamente hanno accesso nelle nostre case.

Agenti patogeni provenienti dal mondo animale e vegetale hanno colpito in varie epoche il genere umano, sia direttamente, attraverso elevate morbilità e conseguente mortalità, sia indirettamente, a seguito della riduzione, se non annullamento delle disponibilità di scorte alimentari, danneggiate da batteri, virus, parassiti , o tossine.

I loro nomi sono vecchie e nuove conoscenze della ricerca scientifica che attraverso i suoi continui progressi in ambito biologico, informatico, biotecnologico, è in grado di mappare il microbioma terrestre, intendendo con questo termine la comunità di microrganismi che vivono in un habitat particolare. Nel 2010 infatti, viene avviato da alcuni scienziati precursori, l’Earth Microbiome Project (EMP) che porta ad analizzare 200.000 campioni batterici, provenienti da ogni parte del mondo. Si stima attualmente che la Terra sia abitata da ben 1 trilione (10 alla dodicesima) di specie microbiche di cui se ne conoscono 1.400 circa, patogeniche per l’uomo.

Per i Virus la cosa si complica, perché il loro numero si ritiene aggirarsi sui dieci nonimilioni (10 alla trentesima), di cui quelli di interesse umano sono 3 trilioni e quelli studiati e conosciuti come patogeni umani ad oggi, non sono più di duecento. Come si comprende siamo di fronte ad un vero e proprio universo fatto di microbi, tutto da scoprire.

Virus e batteri inoltre, che fino ad una certa epoca vivevano confinati nel loro ambiente, costituito da habitat naturali, per lo più grandi foreste, magari stabili, latenti, ospiti di animali selvatici; di recente, a causa della incalzante pressione antropica (Indice rappresentativo del disturbo di origine antropica degli ambienti naturali) individuabile nella crescita della popolazione e nel consumo di spazi naturali, per l’accaparramento di risorse, sempre più spesso, entrano in rotta di collisione con l’uomo. Questi incontri-scontri si rivelano spesso dannosi, tanto che alcuni repentini salti di specie da parte dei virus e dei batteri verso l’uomo mostrano tutta la loro drammatica pericolosità. Il fenomeno si chiama Spillover, letteralmente tracimazione, e sta ad indicare il momento in cui il patogeno passa da una specie all’altra.

E’ successo di recente in Australia, dai pipistrelli ai cavalli; agli inizi del ventesimo secolo accadde con l’AIDS, il cui agente virale, proveniente dalle scimmie, trovò terreno fertile nella specie umana.

Spillover è direttamente connesso ad un altro termine scientifico: “Zoonosi”, con il quale definiamo le malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Per intendersi, tutte le influenze umane sono zoonosi e probabilmente ogni nuova strana malattia, potrebbe aver origine dal mondo animale; con il Covid 19, anche se la vicenda necessita di approfondimenti, può essere andata il quel modo.

Con gli attuali livelli di vita, anche se di una ridotta parte della popolazione del globo, ora più che mai bisognerà tenere in debito conto anche di questi microabitanti; tutt’altro che disposti a cambiare pacificamente casa, se non a costo di pesanti condizioni, a discapito dell’invasore uomo, avventuratosi nel loro mondo, senza conoscerne le fameliche capacità di espansione. In natura non si fanno sconti e la nostra specie costituisce per questi esseri,  semplicemente la possibilità di  nuovi territori di caccia.

Nei prossimi articoli toccheremo più in profondità l’argomento, con esempi altri di zoonosi, fitopatie, sino a spingerci, sulla frontiera dei recenti studi per l’impiego di patogeni in scenari della cosiddetta guerra biologica.   

La Redazione



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