Centri Sportivi Scolastici: obiettivi ambiziosi e necessari

Pubblicato: 19/01/2024

Un nuovo modo di concepire lo sport a scuola

Centri Sportivi Scolastici: obiettivi ambiziosi e necessari

“Al fine di organizzare e sviluppare la pratica dell’attività sportiva nelle istituzioni scolastiche, le scuole di ogni ordine e grado, nel rispetto delle prerogative degli organi collegiali, possono costituire un centro spor­tivo scolastico secondo le modalità e nelle forme previste dal codice del Terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117si legge all’art. 2 del  Disegno di Legge n. 1603 bis approvato dal Senato della Repubblica in data 6 agosto 2019 rubricato “Deleghe al Governo e altre disposizioni in materia di ordinamento sportivo, di professioni sportive nonché di semplificazione” e pubblicato al numero 191 della Gazzetta Ufficiale Anno 160°.

Il dispositivo normativo riconosce nella scuola, l’Istituzione più idonea a sviluppare, attraverso i Centri Sportivi Scolastici, in un’ottica di collaborazione sinergica con gli enti di promozione, le associazioni, gli enti del terzo settore, le società sportive, una nuova cultura dello Sport, a contribuire ad aumentare il senso civico degli studenti, a migliorare l’aggregazione, l’integrazione e la socializzazione ottimizzando l’impiego di risorse umane, strumentali e finanziarie.

E’ proprio la scuola secondaria, di primo e secondo grado, che dovrebbe operare, nei suoi percorsi di studio e formativi, secondo quelle “linee guida per le attività di educazione fisica, motoria e sportiva” emanate dal già Miur con nota protocollata al n. 4273 in data 4 agosto 2009, attraverso l’istituzione dei Centri Sportivi Scolastici - CSS - normati all’art. 3 del Disegno di Legge de quo.

La portata contenutistica dell’articolo in narrativa descritto riconosce alle scuole superiori con indirizzo sportivo ed a tutti gli Istituti di ogni ordine e grado, la possibilità di istituire Centri Sportivi Scolastici capaci di “far lavorare, insieme” dirigenti scolastici, docenti, genitori, studenti, associazioni per sviluppare iniziative sportive.

Ma di Centri Sportivi Scolastici se ne parlava già nel 2019 con la Legge n. 86 quando l’allora Miur cominciava a valutare l’opportunità di dotarsi di una struttura organizzativa tesa a gestire, per il comparto scuola, le ore aggiuntive destinate all’attività motoria. Ne è riprova il fatto che, seppur i Centri Sportivi Scolastici fossero visti come struttura autonoma dell’istituto scolastico, giuridicamente non esisteva alcuna disposizione legislativa che li inquadrasse quali soggetti “diversi ed autonomi” rispetto all’Istituzione che li aveva costituiti.  

La riforma dello sport, di notevole impianto valoriale e portata innovativa, entrata in vigore il 3 agosto del 2023, riconosce ai Centri Sportivi Scolastici il compito di rispondere ai bisogni culturali, formativi e di salute di tutti gli studenti.

Nel dettaglio l’obiettivo che l’attuale Ministero dell’Istruzione e del Merito si prefigge attraverso i Centri Sportivi Scolastici è il diretto coinvolgimento nell’attività fisica delle associazioni sportive del territorio con il proprio personale qualificato (tecnici, arbitri, allenatori, preparatori atletici) nonché delle Amministrazioni locali che potrebbero rendere disponibili le proprie strutture sportive qualora le scuole ne fossero prive o quelle esistenti fossero inagibili e/o inadeguate, delle Aziende Sanitarie e delle Organizzazioni di Volontariato che potrebbero predisporre corsi e seminari sulle tecniche di primo soccorso.

Ai Centri Sportivi Scolastici potranno aderire, liberamente, tutti gli alunni delle scuole previa iscrizione alle attività sportive extra-curricolari indicandone le discipline che si intendono frequentare.

Il Ministero assegna allo Sport l’importante compito di “unire nel diverso” soddisfando, attraverso i Centri Sportivi Scolastici i bisogni formativi di prevenzione alla salute, l’aggregazione come contrasto alla dispersione scolastica ed ai fenomeni di bullismo, l’inclusione di alunni ed alunne con disabilità fisica, intellettiva, relazionale attraverso attività formative che dovranno approvarsi dagli organi collegiali competenti ed inseriti, quale integrazione, nel Piano dell’offerta formativa.

I progetti che i Centri Sportivi Scolastici intendono promuovere e realizzare acquisteranno, in un brevissimo futuro, una dimensione internazionale tanto da essere inseriti in Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo Sport in Europa.

Il 20 settembre del 2023, all’unanimità, la Camera dei Deputati ha novellato l’articolo 33 della Costituzione introducendo un nuovo comma per cui “La repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme”.    

Nell’era della globalizzazione dove i diversi modi di vivere e pensare si interscambiano velocemente in un flusso di integrazione sociale, economico e culturale in continua evoluzione, lo sport rappresenta l’elemento qualificante e fondante di una politica integrativa, inclusiva, aggregativa, coesiva che può completarsi solo se in stretta sinergia con la formazione; formazione a favore della crescita collettiva che in primis si impara sui banchi di scuola.

Dr.ssa Mariagrazia MAZZARACO



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