Che cos’è il Next generation Eu

Pubblicato: 01/08/2021
Che cos’è il Next generation Eu

Il Next generation Eu è uno strumento europeo volto ad aiutare, attraverso investimenti, i paesi membri a seguito delle perdite dovute dalla crisi sanitaria. I settori principalmente interessati sono l’ecologia, la sanità e la parità.

È uno strumento temporaneo di ripresa e rilancio economico europeo volto a risanare le perdite causate dalla pandemia. Si tratta di oltre 800 miliardi di euro che sono stati inseriti all’interno del bilancio europeo 2021-2027 ed è destinato a tutti gli stati membri.

Il 21 luglio 2020, in risposta alla crisi sanitaria che tutti i paesi europei stavano affrontando, il consiglio europeo delibera l'istituzione del Next generation Eu (NgEu). A seguito di questo si sono tenute varie discussioni per affinare lo strumento.

Si sono susseguiti vari step:

  • la ratifica della decisione sulle risorse proprie da parte degli stati membri;
  • l’approvazione delle modalità di utilizzo dei vari fondi europei presenti nel NgEu;
  • la presentazione entro il 30 aprile 2021 e l’approvazione, entro tre mesi da quella data, dei piani nazionali di resistenza e resilienza dei paesi Ue.

Successivamente all’approvazione del Pnrr da parte della commissione, verrà versato a ciascun paese il 70% di fondi nazionali entro il 2022. Il restante 30% sarà erogato entro il 2030 e sarà possibile spenderlo fino al 2026. Nel caso in cui la prima quota di finanziamenti non venga spesa entro la data stabilita, l’accesso ai fondi potrebbe essere sospeso.

Attraverso il NgEu, la commissione europea si focalizza principalmente su 4 priorità:

  1. transizione ecologica: raggiungere la neutralità climatica e mettere in pratica misure per la lotta al cambiamento;
  2. transizione digitale: aumentare le zone raggiunte da una buona connessione internet e, dove possibile, da una connessione 5g, investire nella formazione delle conoscenze digitali i cittadini;
  3. stabilità macroeconomica: investire nei giovani, creando opportunità di lavoro e di educazione;
  4. equità: promuovere azioni e misure volte a contrastare ogni forma di odio e promuovere iniziative per l’uguaglianza e tolleranza di genere e della comunità Lgbtqi+.

Queste priorità si traducono poi nella diversa composizione dei fondi europei del NgEu e nelle differenti quote di spesa in base alla voce interessata.

Al suo interno il Next generation riunisce diversi finanziamenti, ciascuno con delle specifiche.

Destinazione

Somma (mld €)

Dispositivo europeo per la ripresa e la resilienza

723.8

di cui prestiti

385.8

di cui sovvenzioni

338

React-EU

50.6

Orizzonte Europa

5.4

Fondo InvestEu

6.1

Sviluppo rurale

8.1

Fondo per una transizione giusta (JTF)

10.9

RescEu

2

Totale

806.9

Per quasi il 90% il Next generation finanzia il piano nazionale per la ripresa e la resilienza, con 723,8 miliardi di euro. L’obiettivo principale è quello di mitigare l’impatto economico e sociale generato dalla crisi sanitaria.

Il Pnrr si compone di sei missioni, ossia traguardi da raggiungere attraverso i finanziamenti, che richiamano in parte quelle già presenti nel Next generation Eu.

  • missione 1: la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. Ogni piano nazionale dovrà includere il 20% di spesa per il settore digitale;
  • missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica, a cui deve essere dedicato almeno il 37% del fondo;
  • missione 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile;
  • missione 4: istruzione e ricerca;
  • missione 5: inclusione e coesione;
  • missione 6: salute.

Queste a loro volta si suddividono in componenti, ambiti di intervento e investimenti.

Oltre al Pnrr, ci sono altri fondi che verranno finanziati attraverso il Next generation Eu. Tra questi il React-Eu, un fondo al quale sono dedicati 50,6 miliardi di euro. Questo ammontare serve a finanziare una nuova iniziativa che porta avanti e amplia le misure di risposta alla crisi e quelle per il superamento degli effetti della crisi attuate mediante, ossia Crii e Crii+.

Inoltre, 10,9 miliardi di euro saranno indirizzati verso il fondo per una transizione giusta (Jtf). Una misura volta ad aiutare le zone al raggiungimento della neutralità climatica. Infatti, la transizione ecologica è una delle priorità principali del NgEu. In seguito, il fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr) riceverà 8,1 miliardi di euro, con l’obiettivo di raggiungere la coesione economica e sociale tra le regioni degli stati membri.

Il fondo investEu (6,1 miliardi €), riunendo in sé una serie di misure europee, ha come finalità quella di aumentare gli investimenti in Europa, sostenere la ripresa e preparare l’economia per il futuro. Segue, con 5,1 miliardi di euro il progetto Orizzonte Europa, definito dalla commissione europea come il nuovo programma quadro di ricerca e innovazione dell’Unione europea incluso nel budget per il quinquennio 2021-2027.

Infine, 2 mld sono indirizzati a RescEu. Si tratta di un fondo di aiuti per le persone vittime di emergenze e a rischio di disastri sia di natura sanitaria, ma anche biologica, chimica, nucleare e oltre che per le conseguenze del cambiamento climatico.

L'Italia riceverà oltre 210 miliardi di euro delle risorse del programma Next generation Eu. A questi si aggiungono 80,1 mld derivanti dalla pianificazione europea del nuovo bilancio quinquiennale.

La programmazione attuata dal governo italiano si basa, in particolar modo su tre priorità in linea anche con quelle dettate dall’Ue, ossia digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale.

Il Pnrr costituisce la maggiore destinazione dei fondi del NgEum, pari a 191.5 mld di euro, di cui quasi 50 miliardi saranno destinati alla transizione ecologica.

L’iniziativa di Orizzonte Europa riceverà 497 milioni di euro, mentre al ReactEu saranno destinati più di 13 milioni. Al Feasr, per lo sviluppo rurale, saranno indirizzati 846 milioni di euro e il fondo per una transizione giusta ne riceverà 535 milioni. Infine, 236 milioni di euro saranno indirizzati alla misura RescEu.

Il Next generation Eu è uno strumento che si basa su un notevole lavoro di programmazione, richiesta che arriva anche dalla stessa Unione europea. Infatti, il 30% degli investimenti saranno erogati agli stati solo nel caso in cui la prima parte, il 70%, è stato correttamente speso in base al piano e secondo i tempi di stabiliti.

Questa è dunque un’opportunità per l’Italia per riuscire a riprendersi a seguito della crisi sanitaria e investire in quei settori, come innovazione, uguaglianza e ecologia, in cui ci sono ancora importanti lacune. Gli obiettivi sono sia di riuscire a superare la media europea in quelle tematiche in cui l’Italia rimane ancora fortemente indietro, ma anche di ridurre le disuguaglianze che ancora sussistono tra le regioni italiane.

FONTE: elaborazione openpolis



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