Deep e Dark Web

Pubblicato: 15/05/2021

Ne parliamo con l’Ing. Pierluigi Paganini 

 Deep e Dark Web

Esperto di Cyber Security, membro del Gruppo ENISA “Cyber Threat Landscapes”: Deep e Dark web, carissimo Pierluigi Paganini, oggi si parla tanto di sommerso e del profondo della rete..puoi meglio spiegarci di che si tratta?

Con il termine deep web si indicano tutti i contenuti online non indicizzati dai motori di ricerca come Google e Bing. I motori di ricerca infatti collezionano informazioni e link ai contenuti accessibili in rete, ma questa operazione potrebbe non essere consentita dal legittimo proprietario, ad esempio impostando un meccanismo di autenticazione oppure utilizzando una istruzione specifica (istruzioni noindex) che esplicitamente impedisce l’indicizzazione del contenuto presente su una risorsa. Il contenuto di un sito web accessibile dopo aver fornito username e password è quindi parte del Deep Web.

Un sottoinsieme del deep web è il Dark Web, i cui contenuti non sono indicizzabili dai motori di ricerca ma possono essere acceduti solo mediante speciali software come il popolare Tor Browser.

Chi se ne serve e per quali ricerche?

Le risorse del dark web sono accedute da un’amplia gamma di attori, dalle agenzie di intelligence ai criminali informatici. Reti come Tor garantiscono condizioni di pseudo-anonimato, per questo motivo sono utilizzate da coloro che intendono mantenere celata la propria identità per scopi differenti.

Le darknet ospitano comunità di hacker e criminali; i black marketplace sono luoghi di aggregazione ove è possibile acquistare ogni genere di servizio e prodotto illegale, mantenendo l’anonimato.

Per gli stessi motivi però il darknet è utilizzato da giornalisti e da coloro che intendono evadere la censura di regimi. Per queste ultime categorie le darknet sono uno strumento prezioso che consente loro di accedere alla rete Internet non mettendo a rischio la propria vita.

Demonizzare quindi il dark web è un errore grossolano.

Sono necessarie particolari abilità o conoscenze per l’utilizzo di questi strumenti?

È necessario conoscere strumenti per accedere alle risorse ospitate nel dark web, come il Tor Browser, davvero semplici da utilizzare e che consentono in pochi passaggi di accedere ad un mondo oscuro.

Più complesso è invece districarsi in un ecosistema che non è indicizzato e che non dispone di motori di ricerca come Google.

Per accedere ad una risorsa o ad un contenuto bisogna disporre del suo indirizzo esatto, indirizzo che tipicamente è fatto circolare attraverso community chiuse o in forum specializzati.

Esistono numerosi tutorial online, molti di essi, purtroppo, indirizzano i nostri adolescenti verso risorse pericolose per molteplici motivi, dall’accesso a contenuti non idonei.

Quando e quanto l’indagine autorizzata attraverso il sommerso sfocia nell’illecito?

Ogni volta che si accede a forum o black markets con l’intento di acquistare o noleggiare servizi o prodotti illeciti. Pensiamo ad esempio ad un adolescente che cerca di acquistare un’arma o della droga in un black market.

Illegale è anche la condivisione di contenuti con finalità di propaganda per organizzazioni terroristiche così come utilizzare le risorse del dark web per organizzare attacchi verso terze parti. Non è illegale effettuare semplici ricerche dei contenuti ospitati nel dark web.

Quanto pericoloso può diventare scovare le parti più torbide del web?

Il pericolo è commisurato alle risorse che si accedono ed al livello di iterazione con esse. Scaricare contenuti, file e software è molti rischioso, soprattutto per non esperti. Va detto inoltre che molte community sono infiltrate dalle Forze dell’Ordine e quindi non è difficile incappare in un’indagine.

Il pericolo è figlio dell’ignoranza. Se non si conoscono i rischi, i pericoli sono numerosi. Si potrebbe cadere vittima di frodi di vario genere oppure si potrebbero scaricare documenti ed applicativi in grado di infettare i dispositivi degli ignari utenti.

P.S. chi volesse contattare l’Ing. Pierluigi Paganini per soddisfare ulteriori curiosità sull’argomento, può farlo scrivendo a redazione@lalinfa.it  

Dr.ssa Mariagrazia MAZZARACO



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