Il concetto di Mediterraneo Allargato

Pubblicato: 15/10/2021
Il concetto di Mediterraneo Allargato

Il concetto di Mediterraneo Allargato è stato introdotto nella seconda metà degli anni ’80 dall’Ammiraglio Ramoino titolare della cattedra di Strategia Marittima presso la scuola di Guerra marittima della Marina Militare elaborando sull’idea di un “allargamento” oltre i naturali confini geografici del Mar Mediterraneo. Questo allo scopo di definire l’area di interesse strategico nazionale secondo parametri di carattere politico, economico, sociale, culturale e di sicurezza.

Ciò si rende necessario nella consapevolezza che, la sicurezza della regione mediterranea – certo cruciale per la dimensione nazionale ed europea – non può essere gestita focalizzandosi in maniera esclusiva all’interno dei suoi confini, ma deve guardare anche alle cause profonde che spesso risiedono al di fuori di essa grazie ai mutamenti delle dinamiche globali.

Citando le parole dell’Ammiraglio Ramoino (che ho avuto l’onore e il piacere di avere come insegnante n.d.r.): “…ancor oggi tentare di stabilire dei veri confini alla nostra zona strategica è estremamente complesso in quanto il cosiddetto Mediterraneo Geografico che abbiamo ampliato in Allargato è pur sempre quel lago dell’Europa Meridionale, che la separa dall’Africa, chiamato dai Latini Mare Nostrum”.

Oggi questa concezione del Mediterraneo comprende Medio Oriente, Golfo Persico, Oceano Indiano, Golfo di Guinea e Atlantico fino, più di recente, all’Artico ed è il riferimento geografico della strategia della Marina Militare Italiana.

Da sempre l’area del Mediterraneo Allargato continua ad essere teatro di forte instabilità politica, spesso strettamente correlata a quella economica. La dimensione dell’economia e quella della sicurezza hanno in comune la fluidità dei confini e degli spazi. Infatti l’esperienza ha dimostrato che “un mare insicuro è un mare più costoso”, sotto ogni punto di vista.

Per questo la sicurezza marittima assume un ruolo determinante, abilitante per il futuro geo-politico di un pianeta e di una regione - quella mediterranea – dove risulta importante la tutela delle risorse di interesse generale per l’umanità, i cosiddetti global commons: parliamo di quegli spazi, domini, beni e risorse – materiali o immateriali – il cui accesso libero e continuo costituisce pilastro fondamentale di sviluppo e prosperità per l’intero globo.

La differenza tra questi due “spazi”, che hanno in comune la fluidità dei confini e degli spazi, possiamo trovarla nella prospettiva con cui guardano rispettivamente l’area in questione.

Nel Mediterraneo Allargato, il baricentro coincide con il bacino mediterraneo, che conserva il suo ruolo centrale nelle percezioni politiche di vari attori internazionali, mentre a sud e ad est incidono i principali archi di crisi che minacciano la sicurezza dell’Italia e dell’Europa.

In questo scenario, il nostro Paese, anche per la sua particolare ed unica posizione geografica al centro del bacino, chiamato a svolgere una funzione di fulcro nell’area mediterranea, ha posto la stabilizzazione del Mediterraneo Allargato come una priorità della propria politica estera e di sicurezza da cui non può prescindere. La differenza tra questi due “spazi”, che hanno in comune la fluidità dei confini e degli spazi, possiamo trovarla nella prospettiva con cui guardano rispettivamente l’area in questione.

Fabio AGOSTINI



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