Il lavoro in carcere come strumento per abbattere la recidiva

Pubblicato: 10/03/2025

Ridurre a zero la recidiva, grazie al lavoro dentro e fuori al carcere, al fine di riabilitare i detenuti in società ed evitare sovraffollamenti

Il lavoro in carcere come strumento per abbattere la recidiva

Il sistema penitenziario ha, da sempre, l’obiettivo di riabilitare i detenuti e reinserirli nella società in modo che possano condurre una vita dignitosa, senza commettere reati. Tra le strategie più utili e funzionanti, per raggiungere questo scopo, c’è sicuramente il lavoro, in quanto in grado di offrire una nuova opportunità di vita a coloro che nella vita hanno commesso errori. In questo modo, dunque, si può ridurre, in modo significativo, la recidiva, fino a costruire un sistema penitenziario più equo e sostenibile.

Evitare la recidiva con il lavoro: un cambiamento per il sistema penitenziario

Il lavoro rappresenta uno strumento fondamentale per il reinserimento nella società, in quanto permette ai detenuti di acquisire competenze professionali, migliorare la propria autostima e sviluppare, al contempo, senso di responsabilità.

Attraverso programmi formativi e occupazionali, i detenuti possono apprendere mestieri qualificanti, aumentando – in questo modo – le possibilità di trovare un impiego una volta scontata la pena.

L’inserimento lavorativo dei detenuti è vantaggioso, non solo per questi, ma anche per la società nel suo complesso.

D’altronde, bisogna considerare che un tasso di recidiva ridotto si traduce in un numero minore di reati, ma anche in meno vittime e un minor carico economico per il sistema giudiziario e carcerario. Inoltre, i detenuti che lavorano possono contribuire alla propria sussistenza, riducendo i costi per lo Stato e, in alcuni casi, risarcendo le vittime per i crimini che hanno commesso.

Studiare tra le sbarre: un valido strumento per la riabilitazione dei detenuti

Anche iniziare o completare studi in carcere rappresenta un importante strumento di riabilitazione, consentendo ai detenuti di acquisire conoscenze e qualifiche che aumentano le loro opportunità di reinserimento lavorativo una volta scontata la pena.

L’istruzione, infatti, permette di sviluppare nuove competenze e di accedere a professioni che richiedono specializzazione, incrementando, così, le possibilità di condurre una vita onesta e produttiva.

Nel complesso, in Italia e anche in vari Paesi europei, sono attuati dalle istituzioni carcerare diversi programmi educativi, che permettono ai detenuti di studiare e di conseguire il diploma ma anche la laurea, mediante corsi universitari.

Fonte: https://leonardo.it/lifestyle/il-lavoro-in-carcere-come-strumento-per-abbattere-la-recidiva



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