I molteplici aspetti dei carotenoidi nella dieta

Pubblicato: 01/07/2021
I molteplici aspetti dei carotenoidi nella dieta

In questo periodo la natura ci propone una lunga serie di alimenti color giallo-arancio. Sono alimenti ricchi di carotenoidi, pigmenti vegetali di natura lipidica. In natura esistono oltre 600 tipi di carotenoidi, di cui 50 possono essere assunti in quantità sufficiente attraverso la dieta ed assorbiti a livello intestinale.

Tra i più importanti ci sono il betacarotene, l’alfacarotene, il gammacarotene, il licopene, la zeaxantina e la luteina.

I carotenoidi possono avere attività vitaminica per questo motivo vengono definiti “provitamine”.

La vitamina A è capace di regolare la differenziazione e lo sviluppo delle cellule, stimolare il sistema immunitario e le funzioni riproduttive, regolare lo sviluppo delle ossa e dei denti ed è utile alla vista.

La carenza di vitamina A determina difetti alla vista, cecità, secchezza di capelli, problemi epidermici, riduzione della crescita, sensibilità alle infezioni.

Il beta-carotene ha molte funzioni simili ma è altresì un ottimo antiossidante, protegge la pelle dai raggi UV e contribuisce alla difesa delle mucose dalle infezioni.

La carenza di beta-carotene, invece, non determina effetti sulla salute a meno che non sia presente contemporaneamente una carenza di vitamina A. In tal caso i sintomi sono simili a quelli da carenza di vitamina A.

Essendo una sostanza liposolubile che si deposita nel nostro corpo, l’eccesso di vitamina A può dare origine a tossicità acuta (malessere generale, anoressia, nausea, irritabilità, desquamazione della pelle, convulsioni) ma anche cronica (malformazioni scheletriche, fratture, emorragie interne).

A differenza della vitamina A, il beta-carotene non è tossico in quanto l’eccesso viene eliminato. Tuttavia, il consumo eccessivo di cibi ricchi di beta-carotene può determinare un accumulo nelle cellule adipose ipodermiche.

Benché gli studi clinici siano ancora pochi, alcune evidenze suggerirebbero che l’acido retinoico (forma attiva della vitamina A) potrebbe essere utilizzato nella prevenzione o terapia di alcune forme di cancro mentre per quanto concerne il beta-carotene non ci sono studi che dimostrano che l’integrazione sia efficace a ridurre il rischio di sviluppare il cancro. Al contrario, diversi studi hanno rivelato che l’integrazione di beta-carotene aumenterebbe il rischio di cancro ai polmoni e allo stomaco nei soggetti fumatori. Il meccanismo ipotizzato sarebbe legato alla proprietà pro-ossidante del beta-carotene ad alte dosi che danneggerebbe il DNA delle cellule esposte ai cancerogeni del fumo di sigaretta.

Un altro carotenoide ampiamente studiato è la beta-criptoxantina. Uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Prevention Research dimostrerebbe che questo pigmento riduce la crescita di tumore del polmone.

Secondo Xiang-Dong Wang, coautore dello studio, "mangiare cibi ad alto contenuto di carotenoidi può avere un effetto benefico sul rischio di cancro ai polmoni". A tale scopo, una dose giornaliera pari al consumo di un peperone o due mandarini, è risultata la dose più efficace. I risultati sono stati confermati da test su cellule tumorali del polmone umano.

Come comportarci alla luce di questi studi?

Il nostro corpo è una fabbrica in continua attività ed in questo caso l’intestino provvede alla trasformazione della provitamina A nella vitamina A (retinolo), un composto liposolubile che può essere depositato nel fegato (90%), nei reni, nei polmoni e nelle riserve adipose nel nostro corpo per essere utilizzata al momento del bisogno.

Pertanto, la trasformazione del beta-carotene in vitamina A avviene più o meno intensamente a seconda della quantità di retinolo già disponibile.

L’assunzione raccomandata di vitamina A per un soggetto adulto è di circa 600-700 mg. al giorno ma può aumentare in situazioni particolari come l’allattamento.

Sinteticamente potremmo dire che la vitamina A è contenuta negli alimenti di origine animale (carne, pesce, latte e derivati, uova) mentre il suo precursore solamente in quelli vegetali (albicocche, arance, carote, cavoli, pesche, pomodori, prugne, spinaci, zucca).

E’ importante anche sottolineare che la vitamina A ed il beta-carotene si deteriorano con la cottura.

Dunque, il suggerimento più valido rimane quello di assumere i carotenoidi attraverso un’alimentazione varia ed equilibrata e di limitare l’integrazione ai soli casi in cui questa sia suggerita da un professionista. 

Dott. Francesco DE SANTIS 

Biologo Nutrizionista



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