Il mito del Blue Monday: un'analisi dei numeri

Pubblicato: 20/01/2025
Il mito del Blue Monday: un'analisi dei numeri

Da anni, il terzo lunedì di gennaio viene considerato come il "Blue Monday", il giorno più triste dell'anno. Un'affermazione che, nonostante la sua diffusione capillare nei media e sui social, non trova alcun riscontro nei dati.

Un'equazione nata per vendere

L'origine di questa teoria, più che scientifica, è prettamente commerciale. Nel 2005, un'agenzia di viaggi britannica, in cerca di una trovata pubblicitaria, commissionò uno studio che, attraverso una formula alquanto arbitraria, indicava il terzo lunedì di gennaio come il giorno più triste dell'anno. Un'equazione che includeva fattori come il meteo, i debiti post-festività e la motivazione, il tutto condito da una buona dose di semplificazioni e approssimazioni.

La scienza contro il mito

Ma cosa dicono i numeri reali? Studi approfonditi sugli accessi ai servizi di salute mentale, sulle ricerche online e sui dati sociologici non hanno mai evidenziato un picco di malessere proprio in quel particolare giorno. Anzi, i dati mostrano un andamento più o meno costante nei mesi invernali, con fluttuazioni legate a una molteplicità di fattori, tra cui le festività, le condizioni climatiche e gli eventi sociali.

Disturbo affettivo stagionale: una realtà diversa

È fondamentale non confondere il Blue Monday con il Disturbo Affettivo Stagionale (SAD). Il SAD è una forma di depressione legata ai cambiamenti stagionali, con sintomi più intensi e duraturi rispetto a una semplice giornata triste. Mentre il Blue Monday è un costrutto artificiale, il SAD è una condizione clinica riconosciuta e trattata.

Perché il mito resiste?

La persistenza del mito del Blue Monday è un fenomeno interessante. Da un lato, risponde a un bisogno umano di categorizzare e semplificare la complessità delle emozioni. Dall'altro, è alimentato da un meccanismo di autoconvincimento, per cui, credendo in questa teoria, si finisce per percepire una maggiore tristezza proprio in quel giorno.

Cosa possiamo fare?

I dati sono chiari: il Blue Monday è un mito. Un'invenzione pubblicitaria che, sfruttando un'emozione universale come la tristezza, si è diffusa a macchia d'olio. È importante sfatare questi miti per promuovere una cultura della salute mentale basata su evidenze scientifiche e non su semplificazioni fuorvianti.

  • Informarsi: Approfondire le conoscenze sulla salute mentale e sui disturbi dell'umore.

  • Sfidare i luoghi comuni: Non dare per scontate le informazioni che leggiamo sui social o sui media.

  • Prendersi cura di sé: Coltivare relazioni sociali, praticare attività fisiche e seguire una dieta equilibrata sono elementi fondamentali per il benessere psicologico.

  • Rivolgersi a un professionista: In caso di difficoltà, non esitare a chiedere aiuto a uno psicologo o a uno psicoterapeuta.

Lorenzo Occhipinti

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