Stile di vita e longevità

Pubblicato: 15/07/2022
Stile di vita e longevità

Con l'aumentare dell'aspettativa di vita, è cresciuta anche la necessità di migliorare la qualità dell'esistenza stessa. In tal senso la scienza ha speso notevoli risorse nella ricerca delle relazioni tra longevità e stile di vita. Negli ultimi decenni molti studi hanno focalizzato la loro attenzione su approcci nutrizionali che mirassero alla riduzione dell'apporto energetico e di alcuni nutrienti con la dieta (dieta mima digiuno, digiuno intermittente, dieta vegana, vegetariana, ecc.).

La restrizione calorica è oggetto di diversi studi sull’invecchiamento. Infatti, sono numerose le evidenze che un ridotto apporto calorico nella dieta quotidiana difenda l'organismo dall’invecchiamento e dalle patologie ad esso correlate.

Sebbene i meccanismi alla base del fenomeno non siano ancora completamente noti ed i risultati sull’effetto di una dieta ipocalorica non siano del tutto univoci, le ricerche hanno svelato le principali vie di comunicazione tra il sistema metabolico e quello infiammatorio ed hanno riportato risultati interessanti in merito al miglioramento di patologie correlate all'età quali obesità, diabete di tipo 2, osteoporosi, ecc.

Anche se non vi è certezza che una dieta ipocalorica ci faccia vivere più a lungo, gli scienziati sembrano concordi nel dichiarare che questa possa garantire la riduzione delle malattie croniche degenerative più frequenti, grazie alla riduzione dei radicali liberi nell’organismo. Secondo lo studio denominato CALERIE (Comprehensive Assessment of Long-term Effects of Reducing Intake of Energy), infatti, una dieta con il 25% in meno di calorie, rispetto alla razione normalmente raccomandata per un soggetto adulto, avrebbe determinato un significativo miglioramento della pressione arteriosa e della sensibilità all’insulina, nonché una riduzione dei valori ematici di trigliceridi e colesterolo.

Inoltre, le più recenti ricerche di proteogenomica e gli studi di coorte confermano che la restrizione calorica controllerebbe numerose reazioni legate al metabolismo energetico.

Per quanto concerne lo stile di vita lontano dalla tavola, gli scienziati sono concordi sul fatto che sia utile pianificare un’attività fisica che contribuisca al consumo di almeno mille Kcal settimanali.

Secondo la maggior parte degli studi, questi progressi sarebbero tali da migliorare la qualità della vita con particolare riferimento alla persona anziana.

Di certo appare ancora una volta chiaro che la dieta riveste un ruolo importante per il benessere e la longevità.

Dott. Francesco DE SANTIS 

Biologo Nutrizionista



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