Orto in condotta

Pubblicato: 15/01/2021
Orto in condotta

“Un ambiente di apprendimento fertile e multisensoriale - con le forme e le superfici, i colori, gli odori i gusti e i suoni del mondo reale - è fondamentale per il pieno sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino”. J.Piaget

La scuola ha tra i compiti fondamentali quello della formazione del futuro cittadino consapevole, e non può non esimersi dal corretto uso dell’ambiente e delle scelte alimentari connesse.

La nascita di numerosi progetti di orto didattico dimostrano la necessità di coinvolgere i ragazzi per una nuova consapevolezza sull’alimentazione, l’agricoltura e il territorio, con la certezza che una sana educazione alimentare debba proprio cominciare sui banchi di scuola.

Convinzione che è stata promossa anche da moltissime associazioni che spaziano dall’ambito agricolo a quello medico. Esempio per tutti l’associazione AMIOT (associazione medica italiana di omotossicologia) che ha promosso negli ultimi anni il progetto “Natura che cura” con lo scopo di sensibilizzare gli studenti sulla prevenzione delle malattie attraverso stili di vita salutari, coinvolgendo 134 scuole sul territorio nazionale.

Queste attività spaziano con una visione interdisciplinare, proponendo un coinvolgimento allargato e la collaborazione di tutti i singoli anche di alunni diversamente abili, con difficoltà di apprendimento, o con problemi comportamentali puntando alla valorizzazione socio-affettiva di quelle capacità che all’interno della classe fanno fatica a riconoscersi e connotarsi.

L’esperienza diretta della pedagogista Francesca Sgobio, responsabile de progetto “Pollicini verdi–AgriLudoTERRA” ci racconta delle difficoltà riscontrate nel confrontarsi con il duro ingranaggio della burocrazia ma soprattutto delle enormi soddisfazioni in campo: “noi parliamo di tutela del suolo a partire dalle nostre azioni responsabili, ma la quotidianità ci mette davanti a famiglie che non sanno che le zucchine e melanzane non sono ortaggi invernali. Occorre lavorare tanto dal punto di vista della consapevolezza. Credo fortemente, da pedagogista in una continuità didattica verticale non legata al singolo progettino circonstanziato ai fondi che inizia e finisce li.

La creazione di un orto condiviso, di uno spazio didattico, è un progetto dinamico e a lunga durata quindi, flessibile e aperto che include una serie di laboratori sia in ambito ambientale che alimentare.

Coltivare è il gesto più antico, il primo che ha consentito di parlare di vera civiltà.

Coltivare un orto a scuola è coltivare prima di tutto se stessi. Coltivare a scuola è un modo per imparare, un coinvolgimento diretto di “gruppo” e comunità di cui i ragazzi, soprattutto in questo periodo, hanno infinita necessità.

Il coinvolgimento del gruppo avviene anche nel realizzare insieme qualcosa con i prodotti dell’orto stesso. Sarebbe interessante infatti realizzare insieme dei piccoli dolcini, dei piccoli muffin da gustare insieme.

Ingredienti:

25 gr di semi di lino
75 gr di acqua
250 gr di carote 
50 gr di latte di mandorla 
30 gr di olio evo
80 gr di zucchero di canna
150 gr di farina di riso
75 gr di farina di mandorle 
100 gr di mandorle
16 gr di lievito per dolci 
La scorza grattugiata di un'arancia biologica

Tritate  in un mixer i semi di lino e successivamente metteteli  in ammollo nell'acqua per circa 30minuti, in maniera creare un composto gelatinoso. Lavate accuratamente e sbucciate le carote con un pela-patate e grattugiate finemente le carote, aggiungete il latte di mandorla e l'olio. Quando il composto sarà ben omogeneo, aggiungete lo zucchero e la scorza dell'arancia. A parte unite le farine con il lievito. Incorporate pian piano nell'impasto le farine in maniera da non creare grumi. Alla fine unite il composto di acqua e semi di Lino e 2/3 delle mandorle sgusciate e tritate grossolanamente.

Lasciate da parte i gusci delle mandorle e gli scarti delle carote per la “pacciamatura”.

L'impasto dovrà avere una consistenza morbida e fluida. Riempite i pirottini per 2/3, guarnite la parte superiore con le mandorle tritate grossolanamente rimaste pressandole un poco nell'impasto, e inforna a 175' per circa 20 min.

Chef Agnese CIMINO



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