A riveder le Stelle

Pubblicato: 01/10/2021
A riveder le Stelle

I primi a calcare la scena del Castello Caracciolo di Sammichele di Bari, sabato 19 settembre scorso, trasformatosi in palcoscenico per omaggiare il grande Dante Alighieri sono le Signore della locale Cooperativa Aliante, con lo spettacolo dantesco intitolato “A rivedere le stelle”.

“A 700 anni dalla scomparsa di Dante Alighieri indaghiamo sulla sua vita con letture danzate, che ci ricordano come prima di diventare il “Sommo Poeta”, Alighieri era un uomo in carne e ossa, con i suoi dubbi e contraddizioni con i suoi sogni e passioni, tale analisi porterà il pubblico ad interrogarsi su cosa abbia condotto Dante a comporre la “Divina Commedia”. In tale Opera ritroviamo domande attuali, profonde e tentativi di risposta, gioie e sofferenze, grandezze e cedimenti, contesti affettivi personali, ma soprattutto l’impegno e la responsabilità collettiva”.

Dirette dalla coreografa Abra Lupori ed intervallandosi con Giulio Giuliani, bibliotecario per l’occasioni, le attrici ripropongono “le letture più introspettive della Divina Commedia, che spingono gli spettatori a chiedersi in quali occasioni della propria vita han perduto la diritta via e si sono smarriti, indagare su quel senso di smarrimento per ricercare il proprio posto nel mondo, indagare sul significato di inferno per “accettare” le proprie sofferenze” ha dichiarato la spumeggiante Abra Lupori.

A seguire, un altro momento dedicato al Poeta è reso dagli studenti dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore Rosa Luxemburg. Studenti di sesso femminile e maschile, magistralmente diretti dalle proff.sse Lavinia Costantino, Donatella Scarati e Giove, hanno declamato diverse terzine dantesche. Le studentesse, modelle per una sera, hanno sfilato sulle note di “Kingdow Dancer” brano musicale inedito musicato dall’artista pugliese Piero Lavopa, in arte Pieresis, avvolte in tuniche nere reinterpretative del periodo medioevale, indossando e sfoggiando gioielli la cui fattura è firmata Erminia Costagliola di Fiore.

Con grande piacere ho accettato l’invito a partecipare a “I Sapori del Grano”, sapendo che ci sarebbe stato uno spazio dedicato al settecentenario della morte di Dante Alighieri. Mi sono documentata approfonditamente sulla produzione orafa medioevale che presenta uno stile artistico che si evolve da uno stile bizantino ricco di decorazioni e di cromatismi ad uno stile gotico quindi semplice ed essenziale per giungere infine ad uno stile Naturalistico. Il medioevo ama particolarmente la vistosa cromaticità delle pietre. Il taglio più diffuso è quello a cabochon in cui si fa assumere una forma convessa alle pietre. Il gioiello più diffuso in questo periodo è la spilla. Meravigliose sono le spille utilizzate sia dalle donne che dagli uomini per chiudere i mantelli. 

I nobili indossano catene d’oro con vistosi ciondoli e medaglioni. Nel medioevo le perle diventano simbolo di purezza, castità, amore e devozione e le collane di perle sono predilette dalle gentildonne. Nel terzo canto del Paradiso Dante incontra Piccarda Donati una nobildonna fiorentina che aveva avuto modo di conoscere in vita ma che non riusciva a riconoscere per l’evanescenza della sua figura ed è qui che il sommo poeta fa una similitudine con la pallida luminosità di una perla sulla bianca fronte di una dama. Similitudine che fa riferimento all’uso delle giovani nobildonne dell’epoca di portare una perla sulla fronte. 

Da qui è nata la linea di gioielli firmati Minnie’s Jewels, ispirata all’epoca dantesca.

Collana ed orecchini in argento placcato oro in stile gotico, con fiori per richiamare lo stile naturalistico, con turchesi taglio cabochon, catena con un grande ciondolo realizzato con perle di acqua dolce o con vistoso medaglione con perla”, ha riferito la designer Erminia.

Patrizio Del Cane



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