Accogliere Gesù per amare di più?

Pubblicato: 20/01/2024

Mc 1, 14-20

Accogliere Gesù per amare di più?

Questa terza domenica del tempo ordinario il Vangelo di Marco prosegue in quella che riteniamo una “lectio” continua. Gesù nei primi momenti pubblici le prime parole le rivolge ai suoi, di conseguenza anche a noi. Sono parole di conversione, di richiamo, di invito al cambiamento. Un invito con il quale veniamo chiamati a fare presto. Non dobbiamo far passare del tempo, rinviare a domani quello che potremmo già fare oggi, perché poi ci ritroveremmo nella condizione di chi avrebbe voluto fare e non ha fatto nulla e magari ha sofferto per lungo tempo, senza accorgersi che il tempo gli è passato di mano e che è ormai troppo tardi per cambiare.

“Il tempo è compiuto” e il Regno è vicino. “Credete al Vangelo”: un invito quindi alla conversione, che è poi un invito a cambiare modo di pensare, per  ragionare secondo il Vangelo, e accoglierlo, a farlo proprio; un invito a lasciarsi guidare dal Vangelo, dallo sguardo di Gesù, perché poi la pericope evangelica prosegue proprio dandoci questa indicazione, che può sembrare irrilevante, ma personalmente ritengo che sia importante, poiché è proprio Gesù a guardare questi suoi primi collaboratori, a volgere il Suo sguardo su di loro.

“Li vide e li chiamò!" Questo ci fa capire che è sempre il Signore a prendere l’iniziativa, è sempre Lui a volgere il suo sguardo su di noi, i suoi occhi sui nostri. Che cosa possiamo pensare a riguardo? Che Gesù guarda solo alcuni e gi altri li tralascia?

Coloro che credono sicuramente hanno la consapevolezza di essere guardati da Dio. Coloro che non credono, invece non hanno questa consapevolezza, per cui  potremmo dire che non è una colpa, ma sono comunque amati dal Signore, e il Suo sguardo è sempre rivolto a loro.

I credenti sentono di essere amati dal signore e lo amano consapevoli che la vera felicità sta proprio in questo: riuscire ad amare Dio, a riconoscerlo e sentirsi amati da Lui.

Il problema sorge quando veramente sappiamo di essere guardati da Lui, sappiamo di essere oggetto delle sue attenzioni, sappiamo che Gesù ha dato tutto se stesso per noi, ha versato il Suo sangue per noi, lo sappiamo bene e facciamo finta di non capirlo, di non saperlo rimandando a domani quello che potremmo fare oggi, cioè seguirlo da vicino e operare in noi stessi un un cammino di conversione e di cambiamento.

Don Tonino Bello nei suoi scritti afferma che Maria è stata la prima a guardare a Gesù. Il Suo sguardo su di Lui, su Gesù nudo, perché ‘ha visto cosi, sin dalla nascita. Un Gesù che si è donato, un Gesù che si è spogliato di se stesso, immolandosi per noi, per amore, per amore nostro!

Come si fa a rimanere indifferenti dinanzi a questo amore, dinanzi a questa nudità, dinanzi a questo grande dono che è Gesù per noi?

Lui ci ama e noi? Lo amiamo?

don Alfonso GIORGIO



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