Amare senza misura: "Smoderatamente"

Pubblicato: 15/05/2022

Gv. 13,31-35

Amare senza misura: "Smoderatamente"

Questa domenica di Pasqua la liturgia ci parla di Glorificazione Gesù.
Il Figlio di Dio viene glorificato e non perché risorge dai morti ma per il fatto che viene glorificato già mentre viene crocifisso e si dona a noi, decide di donarsi completamente sulla croce. E' lì, su quella croce che viene glorificato!

È nella passione, morte e resurrezione che noi vediamo in pienezza la gloria di Dio e si manifesta gia' in Lui,  in questo supremo atto di amore! Ecco perché  lascia un testamento ai suoi con le ultime raccomandazioni contenute in queste ultime parole proposte dal vangelo di oggi; lo fa chiedendo ai suoi di amarsi, amarsi "come" Lui li ha amati, come Lui ci ama e queste parole sono rivolte anche a noi: "amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato". Qui sta la misura dell'amore!

Sant’Agostino a riguardo diceva: "la misura dell'amore è amare senza misura", "caritas sine modo" e don Tonino Bello riflettendo su questa espressione affermava: "è un latino semplice quello che ci propone Sant’Agostino", sine modo cioè "con smoderatezza", amare senza modi!" Potremmo tradurre così: "senza moderazione" in maniera sregolata, senza freni, senza ritegno, amare fino in fondo,  perdonando anche chi ci fa del male. Questo è il testamento più bello, è  l'indicazione più alta  più profonda che il Signore ci poteva lasciare!  E' il comandamento sul quale si fondano tutti i comandamenti. E' la sintesi della legge.

E' la sintesi di tutto il messaggio cristiano e quello che ci sorprende è che Gesù ce la offre proprio mentre Giuda lo tradisce; sa bene che l'apostolo dissidente sta operando per il tradimento, si sta adoperando perché questo si possa attuare e perché possa essere realmente essere tradito  ma non si esime dal testimoniarci fino in fondo la Sua misericordia, anche in quel momento, mentre  intinge il boccone con lui e lo lascia libero, lo lascia fare. Così fa Gesu' con noi! Purtroppo, dobbiamo ammetterlo, a volte, con i nostri pecccati, ci può capitare di metterci anche contro Dio ma Lui si aspetta una risposta libera, una risposta di amore e si aspetterebbe che quel testamento possa essere - come si dice in gergo giuridico -  in un certo senso "pubblicato",  reso pubblico e tangibile  con la nostra vita. Ecco come bisogna amare!
L'amore ha un "come", prima che un riferimento oggettivo. La novità è proprio in quel "come", non nel verbo amare, ma nell'avverbio: " come". Gesù non dice semplicemente "amate" e basta, così com'era  già scritto nell"Antico Testamento.

Non basta amare, perché, a ben guardare, potrebbe comfigurarsi solo come una forma di dipendenza dall'altro, o una paura di restare soli nell'abbandono, cioè un amore strumentale che si serve del partner, come fanno i narcisisti ed oggi ce ne sono tanti;  oppure  potrebbe caratterizzarsi come una relazione fatta solo di sacrifici per l"altro. Poi l'esperienza ci dice che esistono anche amori violenti e disperati. Amori tristi vissuti come un cammino in un vicolo cieco o addirittura distruttivi e lesivi dellla dignità  dell'altro. Amare come Gesù significa, invece, donarsi completamente e non avere limiti in questo.

Perché amare? Perché viere l’amore di Dio e del prossimo con la stessa intensità di Gesù? Una risposta viene dalla prospettiva che ogni credente dovrebbe porsi: la vita eterna. E viene anche dalla consapevolezza che così, solo così, - cioè solo con questo fine di fondo - ogni singolo cristiano può compiere un'impresa per cui merita l'universale considerazione.

La storia in genere giudica benefattori dell'umanità, promotori del suo progresso, gli scienziati, i filosofi, gli artisti e così via, ignorando i più, ritenuti spesso una massa inerte da smuovere con fatica. Invece Dio, nella sua infinita giustizia e misericordia, considera ogni singola persona, e a tutti, proprio a tutti, anche ai peccatori più irrecuperabili, dona la possibilità di cambiare vita e concorrere a migliorare il mondo.

Ogni singola persona può farlo, appunto vivendo il comandamento nuovo, che trasforma i rapporti umani. Ogni singola persona, non importa se illetterata o priva di mezzi, può amare di vero amore, ed essere così quel lievito che fermenta la massa di cui parla Gesù. La storia dei Santi ex peccatori ce lo conferma. Questa è la cifra piu alta e più credibile della fede cristiana.

don Alfonso GIORGIO



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