Amare voce del verbo Morire

Pubblicato: 28/10/2023

Mt. 22, 34-40

Amare voce del verbo Morire

Domenica scorsa ci veniva chiesto di “restituire” quello che è di Dio a Dio, cioè quello che abbiamo ricevuto e gli appartiene. Proviamoci! Proviamo realmente a restituire quello che il Signore ci dona. Innanzitutto va detto che il Signore, fondamentalmente ci dona amore e, per questo, potremmo dire con tanta serenità che è stato Lui ad “inventare” l'Amore.

In questi ultimi tempi mi sta capitando spesso di accogliere confidenze da parte di molti, soprattutto giovani, che manifestano, con grande turbamento, le proprie perplessità e dubbi circa il futuro. Le guerre “a pezzi” in atto in questo periodo, sicuramente contribuiscono a diffondere paura ed incertezza per la propria vita, ma anche per tutte quelli che sono i nostri punti fermi nella società. Un senso di malessere morale e spirituale pervade gli animi dei più giovani; paura, per il futuro e senso di inutilità della propria vita segnata dal dolore.

Un giovane, piuttosto turbato. mi ha chiesto pensando ad una sua cara persona, forse un suo amico “fissato” su queste cose: “Senti, ma che senso ha la nostra vita?”

Sicuramente non è una novità che un giovanissimo si ponga questi interrogativi, sono in fondo, gli interrogativi di senso, quelli che si pongono sempre gli adolescenti, specialmente oggi, in un “vuoto di valori” che fa paura. Dare un senso, considerare un “epilogo finale” darsi degli obiettivi, porseli in qualche modo è sicuramente una dinamica naturale che parte dal di dentro, dal cuore di ogni persona. Sono questioni che prima o poi emergono e interpellanze interiori alle quali, in qualche modo bisognerà rispondere.

Mi sono sentito di rispondere in una maniera molto semplice e generica, ma comunque sia aderente al Vangelo: "il senso della vita sta nell’ essere amati e nell’amare”. Amare Dio e amare il prossimo vale più di ogni altra cosa. Credo che questa possa essere una buona risposta. E, del resto, è proprio ciò che il Signore vuole da noi: che impariamo da Lui ad amare e ci chiede, per questo, di amare come lui, cioè senza riserve,  ma anche di lasciarci amare da Lui e dagli altri.

Il vangelo scelto ci parla di “comandamenti”. In realtà è un’infelice adattamento di quelle che originariamente sono chiamate: “le dieci parole”, non comandamenti. Le 10 parole che il Signore ci lascia come orientamento per la nostra vita spirituale e per la vita, in generale.
Parole che sono effettivamente riconducibili all’unico comandamento dell’Amore che li ingloba tutti. Si tratta proprio di ciò che Gesù ha proposto ai suoi interlocutori: “amare Dio e amare il prossimo”. E’ come se venissero messi sullo stesso piano. E del resto è così, perché se io amo Dio veramente allora posso amare il prossimo. Non mi sognerò mai di far del male al prossimo se in me c’è un amore profondo per Dio. E se amo il prossimo in ognuno dei fratelli e sorelle che incontro vedo in profondità il volto di Dio che amo. Lo amo realmente Anche attraverso la fraternità.

Nel prossimo, tra l’altro, posso vedere il volto stesso di Gesù, perché da quando Dio si è fatto carne in Gesù ci permette di andare oltre la nostra umanità e di cogliere quel “divino”, che è la Sua immagine. In ciascuno di noi egli è presente. A riguardo, don Tonino Bello, facendo riferimento a Maria dopo averla definita: “donna innamorata”, la propone a noi come modello perché nessuno più di lei ci può realmente insegnare ad amare. Proprio lei che è stata, in un certo senso “un fuoco di amore per Dio”. È proprio così che ci presenta Maria, come Colei che ci ha testimoniato come si ama veramente, indiscriminatamente e disinteressatamente tutti. Quando si reca da Elisabetta, sua parente il Suo cuore pulsante è pieno di amore e di desiderio di servire. In Lei c’è solo la volontà di decentrarsi e “diminuire” per amore.

“Tu sei a capo di tutti, circa l’amore….Tu sei colei che ama senza chiedere nulla” e poi concludendo la sua preghiera a Maria, don Tonino Bello afferma  che: “amare è voce del verbo morire”, cioè uscire da se stessi, decentrarsi, entrare in questa logica dell’“uscita” da sé per andare incontro all'altro e fare tutti gli interessi dell’altro e del totalmente Altro. Questo è amare. Questo è amore vero!

don Alfonso GIORGIO



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