Dio ci fa grandi solo quando ci facciamo piccoli

Pubblicato: 29/10/2022

Lc 19,1-10

Dio ci fa grandi solo quando ci facciamo piccoli

"Scendi subito". Questo l'invito di Gesù rivolto a Zaccheo in questa domenica del tempo ordinario.

Gesù incontra il famoso pubblicano (peccatore pubblico) a Gerico, la famosa ed antica città, forse la piu antica al mondo, almeno in riferimento alla configurazione urbanistica. Da sempre  considerata città inespugnabile, con le sue mura possenti. Ma quelle mura, ad un certo punto, cadono e cadono anche le mura del cuore di Zaccheo al quale Gesù chiede di scendere subito da quel sicomoro su cui era salito col desiderio di vederLo.

Zaccheo si era incuriosito circa la persona di Gesù, ne aveva sentito parlare in tanti modi e per lungo tempo, perciò voleva assolutamente vederlo anche a costo di apparire ridicolo agli occhi dei suoi amici e dei molti nemici, a motivo delle tasse estorte al popolo.

Il pubblicano voleva solo vederlo, ma a Gesù basta questo timido desiderio, si contenta di questo proposito, di una piccola luce, anche un piccolo spiraglio, come affermava Papa Francesco qualche mese fa, in occasione di un suo viaggio apostolico osservando l'opera del pilota dell'aereo su cui stava viaggiando: scorgendo nel volo un buco tra le nuvole, il pilota si sente sicuro di entrarvi per atterrare in sicurezza.

"Cosi fa il Signore con noi attraversa quel buco", magari piccolo e irrilevante, ma è lo spazio che il Signore vuole trovare, quello spiraglio minimo che vuole e di cui si accontenta. A Gerico Gesu' entra nel cuore di Zaccheo, anche Lui desiderava vederLo, ma non poteva forzare la sua libertà.

Da lì, da quel sicomoro, nasce tutto il desiderio di Dio di incontrarlo, perché Dio ha bisogno  di noi, vuole stare con noi, a casa nostra, entrare nella nostra intimità: "devo stare a casa tua", "devo fermarmi a casa tua"! Gli manca Zaccheo, così come a Dio mancano tutti quegli uomini e quelle donne che vivono come se Dio non ci fosse.

Mancano al Signore tutti quei fratelli e quelle sorelle che vivono in maniera incoerente, senza la grazia di Dio, crogiolati da lungo tempo nei loro peccati.

Va detto che Gesù non si ferma nemmeno di fronte ai tanti peccati.Non sono i nostri peccati a dissuaderlo, no! Piuttosto la nostra determinazione a non voler vedere Dio, nonostante il Suo amore per noi. I peccati non Lo  stupiscono perché conosce il cuore dell'uomo e sa che siamo creature fragili. Cio' che Lo ferma irrimediabilmente, lasciandoLo andare in un pianto di impotenza come quello ricordato dai Vangeli nell'episodio del "pianto su Gerusalemme" che non accoglie il Vangelo, è l'orgoglio di chi non vuole nemmeno vedere Dio e continua nonostante le evidenze ad autodefinirsi  giusto. 

Zaccheo era differente, si era creato in lui quel "buco" minimo e il suo cuore si stava predisponendo  all'ascolto; voleva vederLo e in quello spiraglio, come già detto, Gesù trova modo di entrare nel cuore di quell'uomo e di determinare, quindi, una conversione immediata!

È Dio che prima di noi soffre per la nostra lontananza da Lui. A Gesù manca sempre l'ultima "pecorella smarrita", anche se nel frattempo è divenuta un lupo; manco io, manchi tu, manchiamo noi quando ci teniamo a distanza dal Suo ovile.

“Devo fermarmi” dice perentorio. Non si tratta di un semplice passaggio veloce, non una visita forzata, e poi via e tutto come prima; bensì un fermarsi prendendo tutto il tempo che serve, perché quella casa finisce col divenire non un caso fra tanti, ma la meta del viaggio.

“A casa tua”, Il Vangelo in effetti  è cominciato in una casa con Maria, a Nazaret, e ricomincerà sempre dalle nostre case. È la buona notizia per noi, oggi! Colui che è il totalmente Altro e l'Eterno è sceso al livello piccolo piccolo e infinitesimale della nostra casa: il luogo dove, senza filtri, siamo più liberi e veri  dove accadono le cose più intime e piu importanti della nostra vita.

"Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia".

"Tutti mormovano": perché Gesù e' antistituzionale e, per certi versi, rivoluzionario, ribalta gli schemi, sta con i farisei, a casa di un fariseo, a casa di un pubblicano, di un grave e incallito peccatore. Ma dinanzi alle critiche e pregiudizi Egli non si lascia coinvolgere, così come ogni cristiano dovrebbe fare. Infatti non possiamo lasciarci condizionare dalla logica del mondo, dobbiamo sfatare, ribaltare gli schemi pregiudiziali e andare incontro a chi soffre perché Gesù è venuto a salvare i malati, a guarire i malati, ad incontrare i peccatori  non i sani e i santi.

Don Tonino Bello a riguardo ci esortava a  guardare Maria, "donna senza retorica", senza schemi: "Santa Maria, Donna senza retorica, prega per noi peccatori". Una preghiera bellissima: "prega per noi che siamo perennemente esposti tra quelle convalescenze e ricadute che intossicano la nostra vita".

Ecco, il messaggio  piu' profondo di questa domenica: dobbiamo uscire da queste convalescenze, dai nostri peccati e aprire uno spiraglio, cosicché Dio possa passare ed incontrarci.

 don Alfonso GIORGIO



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