Il campo del Cuore di ogni uomo nel Cuore di Dio

Pubblicato: 22/07/2023

Mt.13,24-43

Il campo del Cuore di ogni uomo nel Cuore di Dio

In questa domenica il Vangelo ci ricorda che in quello che potremmo chiamare il campo del mondo oltre al grano vi è sempre la zizzania, questa erba cattiva che diventa un ostacolo alla crescita e sviluppo delle spighe.     

Sant'Agostino in un suo scritto affermava che i cattivi, personificazione di quell'erba cattiva descritta dai vangeli, esistono perché si convertano o perché, per mezzo di essi i buoni esercitino la pazienza. 

Gesù con questa parabola è molto chiaro ma sembra andare contro ogni logica agricola quando afferma che la zizzania non va estirpata col rischio di strappare anche il buon grano. Il suo intento è descriverci il campo della vita umana, delle relazioni umane e delle relazioni dell'uomo con Dio. Per questo la mietitura non può avvenire presto ma alla fine, perché può essere che la zizzania fino all'ultimo, si trasformi in un grano buono, cioè che il male si trasformi in bene. 

Tutto può  accadere nella logica della conversione. Del resto, ai credenti spetterebbe proprio questo impegno di adoperarsi affinché tutte le erbe cattive trovino in loro un modello per trasformarsi gradualmente in grano buono. Con la nostra testimonianza ed il nostro impegno di divenire sempre più un grano buono, testimoniando con fierezza  la nostra fede, vivendo il Vangelo con grande convinzione e consapevolezza, non facciamo altro che far crescere, alimentare questo campo, viverlo questo campo di Dio e renderlo biondo, rigoglioso e fecondo. Allora sarà proprio questa fecondità, questa crescita continua del grano buono, in qualche modo, a soppiantare la zizzania. Cioè quest'erba insidiosa e cattiva non avrà modo nemmeno di farsi strada tra le spighe, perché  non vi sarà più  spazio per lei, non vi sarà più spazio per il male. 

Questo è il nostro compito: pazientare, crescere, alimentare il bene.      

Molti, però si chiedono: perché non si  decide immediatamente di togliere il male? Diciamolo pure, la tentazione di ognuno di noi è quella di estirpare il male. E' la tentazione di tutti, animata certamente da un buon principio che e' quel desiderio di risolvere immediatamente il problema eliminando il male alla radice. Ma Gesù ci da' e ci chiede del tempo perché, tra l'altro, anche in riferimento a noi che potremmo identificarci nel buon grano, va detto che la maturità di una persona e la sua mentalità di fede non consistono nell'essere immediati e decisi nel prendere decisioni veloci,  ma piuttosto in quella capacità di discernere e prendere ogni decisione con calma, esercitando la pazienza, non avendo reazioni immediate, ma appunto  maturando nel cuore tanti,  propositi positivi. 

Sarà proprio questa positività, questa forza del bene a coprire, quasi annullare le forze del male. Il nostro compito, allora sarà crescere insieme sicuramente senza lasciarsi provocare dal male ma vincere sempre il male con il bene, come dice San Paolo Apostolo.

Don Tonino Bello, a riguardo diceva che il progetto di Gesù e' di riunire tutta l'umanità, di formare l'uomo nuovo, Gesù Cristo è stato il grande radunatore e noi siamo figli nel Figlio. Perciò "quando scompaginiamo le nostre comunità spezziamo i gruppi, mettiamo lite, zizzania, noi contrastiamo il progetto di Dio e in questo saremo giudicati". Allora  dobbiamo davvero essere "costruttori di comunione" e soprattutto cercando in tutti i modi di testimoniare il bene e renderlo sempre più,  ammaliante, sempre più convincente, in modo che non vi sia mai spazio per il male.

Mentre noi, in genere, chiediamo al Signore di allontanare il male Lui ci chiede, invece, di adottare verso il campo del cuore di ogni uomo questo sguardo positivo e vitale, libero dai falsi esami di coscienza negativi. 

Il nostro percorso di crescita umana e spirituale deve mettere a fuoco non tanto i difetti, - per quelli si fa presto a trovarne - ma il bene e il bello che è stato seminato in ogni persona e in noi stessi. Poi, il nostro lavoro evangelico sarà far maturare, in noi e negli altri, quei semi divini di cui il seminatore, quei talenti, e quelle potenzialità che sono stati posti da Dio in tutti.   

Facciamo in modo che tutto il bene seminato erompa in tutta la sua potenza, in tutta la sua bellezza e vedremo che  le forze buone trasformeranno ogni cosa e  spingeranno più lontano la notte del male.

don Alfonso GIORGIO



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