Il servizio dell'autorità in uno scroscio d'acqua

Pubblicato: 19/10/2024
Il servizio dell'autorità in uno scroscio d'acqua

Questa domenica il Signore si imbatte in un dialogo con due fratelli che Lui stesso chiama figli del tuono "Boanerghes" - « Giacomo di Zebedèo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali Gesù diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono». (Marco 3,17) - forse a motivo della loro impetuosità, per il loro modo di porgersi e di essere così tanto pretenziosi nel chiedere addirittura di poter stare al Suo fianco, uno a sinistra e l'altro a destra. Vorrebbero salire sul podio: Gesù al centro, a primo posto e loro al secondo e al terzo posto....

I fratelli si rivelano piuttosto sfacciati, direi, nel fare questa assurda richiesta. E lo chiedono in un modo così perentorio, quando dicono: "noi vorremmo che Tu facessi a noi quello che chiediamo", da restare increduli.

Singolare il fatto, che dicano, praticamente, a Dio quello che deve fare. Tante volte anche le nostre preghiere si caratterizzano in questo modo: chiediamo a Dio che faccia quello che noi desideriamo, e non invece che attui la Sua volontà. Ma questo è un altro aspetto sicuramente interessante per una riflessione sulla preghiera.

Oggi puo' pure capitare che un figlio pretenda dal proprio genitore di essere esaudito in tutto, ma normalmente non è così...non può, un buon figlio sostituirsi nel ruolo al proprio genitore e dirgli quello che deve fare per lui. Questi due fratelli invece vogliono insegnare al Maestro.

Gesù lungi dal rimproverarli, li asseconda e coglie l'occasione per offrire un insegnamento a tutti i presenti ricordando loro che il "potere" va esercitato, certo, ma con l'autorevolezza di chi si pone costantemente al servizio degli altri. Per questa ragione chiede loro di passare attraverso il "crogiuolo" della croce, il cammino della croce e quindi di vivere proprio la dimensione del Sacrificio come fatto essenziale per raggiungere il traguardo. Perché è vero, ci sarà il traguardo, ci sarà la vittoria finale o il podio e questo, poi lo verificheranno in prima persona, ma bisogna passare attraverso l'effusione del sangue. In effetti Giacomo, sarà il primo degli apostoli a dare la vita per Cristo.

Quello che il Signore evidenzia è che nell'uomo, da sempre, c'è la tentazione insidiosa di esercitare il potere sugli altri.

Un patriarca a Roma, in occasione del Sinodo, mi confidava che tra i pastori a volte emerge un non so che di antico e obsoleto, specialmente quando coloro che son preposti alla guida "se la tirano troppo" (sue parole testuali). Don Tonino Bello, quando divenne vescovo, si chiedeva, come poteva esercitare il magistero senza farlo pesare. Parlava di quel suo rilevato "soaviter" che caratterizzava il modo dolce con cui si relazionava, ma anche del rischio di imbattersi in quel "fortiter" che poteva emergere dall'esercizio dell'autorità.

Così scriveva di gettito, in uno scritto interessante: "e' confermato, oggi c'è un ammanco di acqua nelle brocche e i catini sono frantumati, non si trovano più". Intanto proprio quello è il modo con cui si deve esercitare il servizio dell'autorità, esprimere autorevolezza prendendoci carico di tutti gli altri a seconda di quello che è la nostra vocazione. Mettere il servizio davanti a tutto e a tutti perché solo questo modo il nostro camminare incontro al prossimo sarà propriamente un "volare" spediti verso il traguardo della vera felicità.

don Alfonso GIORGIO



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________