La conversione e rigenerazione delle relazioni

Pubblicato: 01/03/2022
La conversione e rigenerazione delle relazioni

La Quaresima, tempo di conversione e rigenerazione nello spirito ci invita alla conversione. E’ un tempo favorevole, un’occasione, una strada nuova che Cristo apre davanti a noi quando ci dice e ci ripete con tenerezza il suo invito: “Seguimi!” È importante capire però che è proprio questo a renderci uniti, nell’umanità, fra tutti i cristiani, nella Chiesa, così come in ogni realtà umana. In realtà Gesù continuamente ce lo ricorda con la sua grande attenzione verso i peccatori: non è la perfezione che ci unisce ma la conversione.

In questo tempo in cui tutti siamo chiamati a riscoprire la dimensione della sinodalità ci stiamo accorgendo che possiamo essere uniti solo se siamo in cammino e comprendiamo fino in fondo quanto importante sia il pensiero dell’altro e la testimonianza di vita dell’altro.

“Chi si illude di possedere o sapere tutto non si mette in viaggio, non dà fiducia a Dio, alla vita, agli altri…solo chi ha spazzi vuoti può trovare compagni di viaggio e gustare la gioia, la forza di relazioni vere, imparando a vivere il linguaggio evangelico della condivisione”[1]. Si, dobbiamo tendere alla perfezione di carità e santità ma insieme, nell’umiltà di riconoscerci creature umili e povere perché la perfezione in questo mondo è nella costante conversione.

Forse abbiamo paura della conversione proprio perché crediamo che ci chieda di essere perfetti e non di essere in cammino verso una perfezione che è solo dono di Dio. Ciò che ferma il Signore non è il nostro limite umano ed i nostri tradimenti, che egli già mette in conto, ma la chiusura in noi stessi. Se invece noi con cuore pieno e determinato facciamo dell’incontro con l’altro, la comunione e la missione i nostri principali obiettivi, in ogni momento della vita, allora il modo più efficace per annunciare emergerà e il Signore non mancherà di agire attraverso di noi.

Ancora una volta ci viene offerta una grande occasione per cambiare e rigenerarci nelle relazioni tra noi e con Dio. Il Creatore in quanto misericordioso è proprio Lui a porre nel cuore di ogni uomo la sete infinita di verità, di giustizia e di pace. Questi possono essere i frutti del tempo di Quaresima oltre che la conversione in quanto consapevolezza di essere popolo in cammino con Gesù, per seguirlo e stare con Lui, anche se siamo sempre poveri peccatori. Questa prospettiva spirituale pacifica il cuore e pone tutti su uno stesso piano, tutti fratelli e sorelle, figli di uno stesso Padre misericordioso e buono che include tutti nel Suo progetto di amore. La consapevolezza di essere figli di uno stesso Padre oltre che aiutarci a costruire un “noi” ecclesiale e sociale ci fa comprendere quanto importante sia, in prospettiva di quel cambiamento auspicato dal cammino di conversione, un processo di interiorizzazione profonda dello stile di Gesù, del suo sguardo spirituale, della sua capacità di vedere ovunque occasioni per mostrare quanto è grande l’amore di Dio[2].

La cenere sul capo, che caratterizza la celebrazione che inaugura la Quaresima, ci inviti ad avere una nuova visione della vita, tale che quel che vale veramente sia proprio la frase sintetica che accompagna il gesto della imposizione delle ceneri: “convertiti e credi al Vangelo”. Il richiamo alla conversione non può che essere per la singola persona ma il cammino quaresimale è da farsi insieme avendo cura di non cedere mai alla tentazione di camminare da soli.

Signore Concedici la gioia di lavorare in comunione,

e inondaci di tristezza ogni volta che,

isolandoci dagli altri,

pretendiamo di fare la nostra corsa da soli. (cfr don Tonino Bello)

don Alfonso GIORGIO

[1] G. Satraiano, Lettera dell’arcivescovo alla Chiesa di Bari – Bitonto per il cammino sinodale, Bari 2022.

[2] Cei, Lettera di quaresima, Roma 11 febbraio 2022



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