La potenza della preghiera tra scienza e fede

Pubblicato: 05/08/2023

Mt 17  1-9

La potenza della preghiera tra scienza e fede

E' una domenica speciale poiché celebriamo la solennità della Trasfigurazione. Siamo dunque invitati a contemplare questo mistero così particolare che non ci è nuovo, giacché nel tempo di Quaresima  viene pure rievocato.  

Cosa possiamo dire di fronte ad un così grande Mistero? Con immediatezza, certamente, va detto che la Trasfigurazione è la conseguenza della preghiera, il frutto della preghiera di Gesù, come del resto è accaduto anche in altri episodi della sua vita. Se pensiamo, ad esempio, al Battesimo, - inteso ovviamente come battesimo di partecipazione e di solidarietà con l'uomo peccatore, e non nel senso che conosciamo oggi, ci accorgiamo che anche lì, nel Giordano, Gesù riceve amore dal Padre, gli viene comunicato, amore: "questi  è il figlio mio prediletto".. nelle acque del fiume sacro agli ebrei riceve amore per dare amore,  mentre sul Monte  della Trasfigurazione, - probabilmente  il monte Tabor - ci accorgiamo dalla descrizione evangelica che riceve una luce, una luce sfolgorante, una luce che lo rende diverso, luminosissimo! 

C'è un'altro episodio, quello del Getsemani,che ci rimanda alla preghiera: e' un momento  difficile perché Gesù e' provato fortemente dal dolore. Mentre il Maestro, nonostante le debolezze dei suoi apostoli è  assorto nella preghiera, quella stessa preghiera gli procura consolazione. 

È  così! La preghiera veramente vissuta con intensità ci può portare serenità e consolazione. Anche noi, se preghiamo nella verità, con sincerità, in un un'atteggiamento di abbandono, poi riceviamo dal Signore una risposta.     

L'esperienza della preghiera trasforma, acquieta gli animi, predispone al nuovo, tanto da rendere visibile tutto questo anche sul piano somatico. 

È risaputo - anche da un punto di vista scientifico - che coloro che pregano affrontano le peggiori "tempeste della vita" con grande serenità.

A riguardo mi piace riportare un’incredibile storia e una scoperta scientifica sulla potenza della preghiera: il premio Nobel “Alexis Carrel” ha scoperto che la preghiera è una potente forma di energia…E un ricercatore di fama, lo scienziato americano “N.J.Stowel” ha misurato l’effetto della preghiera. Egli racconta: "Ero un cinico, un ateo e credevo che Dio fosse solo un’immaginazione della mente umana. Lavoravo in un grande laboratorio patologico di una clinica, dove mi occupavo di misurare la lunghezza d’onda e l’intensità di irradiamento dei cervelli umani.

Con i miei collaboratori decidemmo di studiare, quello che succede nel cervello umano durante il passaggio dalla vita alla morte. A tale scopo avevamo scelto una donna che soffriva di un tumore maligno al cervello.

La donna era perfettamente normale fisicamente e mentalmente. La sua serenità ci colpiva tutti. Sapevamo che doveva morire, e anche lei lo sapeva. Poco prima della sua morte, mettemmo nella sua stanza un apparecchio di registrazione ultrasensibile, che doveva indicarci quello che sarebbe accaduto nel suo cervello negli ultimi minuti di vita.

Sopra al letto aggiungemmo un piccolo microfono, nel caso avesse detto qualcosa negli ultimi momenti. Nell’intervallo ci recammo nella stanza accanto. Eravamo 5 scienziati ed io ero quello più insensibile. Nell’attesa restammo in piedi davanti ai nostri strumenti.

L’ago era sullo zero e poteva oscillare a 500 gradi a destra nei valori positivi e 500 gradi a sinistra in quelli negativi.

Qualche tempo prima, con l’aiuto dello stesso apparecchio, avevamo misurato una stazione radio, il cui programma – una notizia che doveva essere trasmessa in tutto il pianeta – si irradiava nell’etere con una potenza di 50 kilowat. Durante questa prova constatammo una misura positiva di 9 gradi.

L’ultimo istante dell’ammalata sembrava avvicinarsi. Ad un tratto sentimmo che si mise a pregare e a lodare Dio.

Gli domandò di perdonare tutte le persone che le avevano fatto dei torti nella vita e poi disse: “So che tu sei l’unica sorgente di vita degna di fiducia per tutte le tue creature”. Lo ringraziò per la Sua forza, con la quale l’aveva guidata durante tutta l’esistenza. Affermava che il suo amore non era diminuito malgrado tutte le sue sofferenze.

E nella prospettiva del perdono dei suoi peccati per mezzo di Gesù, emanava una gioia inesprimibile. Frementi restammo intorno ai nostri apparecchi senza vergognarci delle nostre lacrime. Improvvisamente mentre la donna continuava a pregare sentimmo un tintinnio sul nostro apparecchio: l’ago si era posizionato a 500 gradi a destra e si agitava a più riprese contro l’ostacolo.

Avevamo fatto una scoperta prodigiosa: il cervello di una morente in contatto con Dio, sviluppava una potenza 55 volte più grande di tutto l’irradiamento universale della radio diffusione". (Articolo di Franco Libero Manco in "Fisicaquantistica.it).

Tornando a noi, al.nostro episodio evangelico, a maggior ragione va detto che anche solo esaminando i volti delle persone che pregano ci si accorge che  veramente appaiono fisicamente diverse. Penso ad esempio a don Tonino Bello, al suo sorriso, la sua luce sul volto, a santa Madre Teresa di Calcutta e tanti altri. Un nostro contemporaneo recentemente morto nella pace del Signore è  Fratel Biagio: con la sua opera "missione di speranza e carità" per i poveri e con il suo sorriso, il suo sguardo, da uomo di preghiera quale era, ha  indubbiamente reso diverso oltre che se stesso anche tutte le persone che ha incontrato. 

Allora riceviamo tante conferme: la preghiera rende diversi, illumina, cambia, trasforma il volto di chi la vive. L'ho potuto constatare anche recentemente in occasione delle giornate della spiritualità, vissute con gli amici del Movimento Apostolico Ciechi, "leggendo" cambiamenti proprio sui volti dei partecipanti. Un cambiamento graduale, fino alla distensione della somatica del viso e all'evidente serenità nel cuore. Visibile agli occhi visibile dall'esterno. 

È importante, dunque  che ci attardiamo nella preghiera, che consideriamo l'altissimo valore della preghiera, perché ci può trasformare.  

Solo per confermare ancora quanto esposto, cito  don Tonino Bello il quale diceva che sicuramente "Dio per noi è la fonte e Gesù  è il centro della nostra vita", per cui dobbiamo guardare a Lui. Se guardiamo a Lui saremo trasfigurati anche noi. 

Auguro  a tutti di di salire sul Tabor e di ridiscendere, poi con un volto nuovo, un volto cambiato rispetto a quello di prima. Non sarà incandescente come quello di Gesù ma indubbiamente potrà  divenirne un riflesso.

Questo nostro mondo ha tanto bisogno di luce, pace e amore; se ci impegniamo tutti possiamo trasformarlo trasfigurarlo con una vita che si fa preghiera e una preghiera che si fa vita.

don Alfonso GIORGIO



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