La Speranza oltre ogni macigno

Pubblicato: 19/04/2025
La Speranza oltre ogni macigno

Finalmente Pasqua! Dopo aver compiuto l’intenso cammino della Settimana Santa che ci ha portati a vivere pienamente la Passione e morte in croce di Cristo, ora siamo di fronte al mistero centrale della nostra fede che è la Resurrezione da morte. Gesù vince la morte! 

In genere siamo portati a pensare che la morte costituisca l’ultima parola poiché, alla morte, come si suole dire con i vari detti popolari, non ci sarebbe rimedio. In realtà, la fede ci dice che un rimedio c’è, perché la morte è stata vinta in Cristo, il quale è Risorto dai morti. Però ecco, bisogna credere. Le statistiche in questi ultimi tempi rivelano un fatto paradossale: sembrerebbe che solo il 20% dei cattolici credano nella Resurrezione. E’ davvero un controsenso, perché vivrebbero la Fede senza considerare l’importanza di questo mistero che poi motiva il nostro credo. Sì, perché se non fosse così andremmo a venerare un cadavere, così come fecero la mattina del primo giorno dopo il sabato le donne, tra cui Maria di Magdala, che prese l’iniziativa di recarsi al Sepolcro per fare un atto di amore: l’atto di ungere un cadavere. Esse andavano infatti a trovare un cadavere e comunque compivano un atto molto coraggioso rispetto a tutti i seguaci di Gesù e particolarmente agli uomini che, invece si erano rintanati nel cenacolo e spauriti, avevano abbandonato Gesù al Calvario.

Le donne vanno di buon mattino, all’alba nella zona del “luogo del cranio” e fanno dei ragionamenti lungo la strada che rivelano la sincera convinzione di doversi ritrovare dinanzi ad un morto, si chiedono: “adesso come si potrà fare?” Lo dicono in riferimento al macigno da rotolare, “come faremo a farlo rotolare? Chi lo farà per noi"? E mentre stanno dicendo queste cose si accorgono che il macigno è stato già fatto rotolare. È stato già tolto. Si accorgono che Cristo è Risorto. Il Signore ci precede sempre e rimuove gli ostacoli che ci impediscono di incontrarLo quando siamo veramente motivati dall’Amore per Lui.

Le donne istintivamente corrono dagli apostoli per informarli: “hanno portato via il Signore”. Non fanno immediatamente la professione di fede in Cristo Risorto, ma considerano questa possibilità. “Hanno portato via il Signore!”. E ciò  che comunicano agli apostoli.

Pietro e Giovanni corrono al Sepolcro. Giovanni, più giovane, arriva prima, si affaccia semplicemente, ma non entra, aspetta Pietro perché riconosce la sua paternità.

Nella Chiesa bisogna riconoscere anche i ministeri. C’è una diversità ministeriale che ci porta tutti a Cristo. Possiamo quindi affermare in riferimento all’oggi che tutti, in qualche modo, giungiamo al Sepolcro di Cristo. Tutti giungiamo al mistero della Resurrezione, anche se in modo diverso. La Maddalena  ci va perché ha un’intuizione, perché ama; Giovanni, perché. ha alimentato la sua fede proprio stando sempre vicino  a Gesù, fino all’ultimo; Pietro perché si sente responsabile, vive una paternità.

Da tutto ciò capiamo che nella Chiesa c’è la possibilità di vivere la fede in maniera arricchente perché la diversità diventa una ricchezza; capiamo che non possiamo fare da soli, non possiamo correre a Cristo, raggiungere il Risorto da soli. Abbiamo bisogno, degli altri, di vivere la comunità. Ed è qui che si colloca la necessità, il pensiero ecclesiale di essere comunità, di partecipare al mistero di Cristo, ogni domenica, perché  da quel mattino, ogni domenica diventerà la Pasqua settimanale e si farà la rievocazione della Pasqua, affinchè ogni volta che celebriamo il Mistero Pasquale diventiamo contemporanei di Cristo.

Il macigno è stato tolto una volta per tutte, ma vorrei dire, con le parole di Don Tonino Bello che spesso anche noi dobbiamo essere promotori di questo, cioè togliere quei macigni che sono dinanzi alle anime dei nostri fratelli e sorelle, che sentono il peso della vita, delle loro sofferenze, con le loro preoccupazioni quotidiane sentono di non potercela fare. Dinanzi a tanta sofferenza, noi che abbiamo vissuto il mistero della Risurrezione dovremmo adoperarci perché questi macigni vengano tolti.

L’augurio che Don Tonino Bello faceva ai suoi è che quel macigno possa essere tolto dall’anima e l’anima possa vivere in pienezza la libertà e la pace Buona Pasqua!

don Alfonso GIORGIO



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________