Lavorare con gioia nel campo di Dio

Pubblicato: 07/10/2023

MT. 21,33-43

Lavorare con gioia nel campo di Dio

Questa domenica torniamo a parlare di vigna di quella bella vigna che è del Signore, cosi come è scritto nella Bibbia.

Come già detto in altre circostanze, la vigna è un campo cui il Signore tiene molto del resto noi tutti costituiamo il campo che Dio ama tantissimo ed è per questo che il Padre è piuttosto adirato ed amareggiato per il comportanento dei contadini che non solo non si impegnano ma maltrattano pure i suoi emissari fino ad uccidere persino il proprio figlio.

Attraverso questa parabola Gesù parla proprio di sé e prima di lui dei profeti maltrattati e uccisi, ma i capi religiosi, ai quali era indirizzata particolarnente questa storia non solo non avevano capito questo intento ma addirittura alla domanda di Gesù: "cosa fareste a questi contadini negligenti e omicidi?" loro propongono severe punizioni e la sottrazione della vigna a vantaggio di altri. Pur non accorgendosene stavano parlando di se stessi poiché proprio loro erano paragonati ai vignaioli omicidi, che piuttosto che accogliere e lavorare nel Regno, si erano ripiegati su stessi e sui loro interessi trascurando le esigenze del Regno di Dio.

Effettivamente questo testo evangelico rivolto ora a tutti noi, ci fa capire che tutti i credenti dovrebbero poter lavorare con gioia nel campo di Dio e offrirsi nella gratuita' poiché "è dando che si riceve".

I vignaioli non avendo prodotto quello che il padrone si aspettava, per il Suo Regno determinano nella mente del Padre un cambiamento di rotta e l'aspettativa viene proposta ad altre persone o gruppi magari di colore diverso della pelle, di ceto o di tradizione religiosa diversa.

"Toglierà la vita a qualcuno?" Chiede Mariella, nome di fantasia, quando verrà tolto quel velo di incredulità che spesso avvolge persino i credenti?

Sono spesso i giovani a chiederselo, perché, in fondo sono molto volenterosi e partecipi.
Bisogna dire che i ragazzi se interpellati in prima persona e coinvolti, anche nelle fasi progettuali, certamente sentendosi chiamati saranno senz'altro più presenti, piu' armoniosi, e magari molto piu concreti.

Il Vangelo però si rivolge a tutti indistintamente, a tutti coloro che sono parte integrante della Vigna, quindi è a noi che Gesù pone quegli interrogativi perché è da noi che si aspetta cure e impegno fecondo verso le pianticelle del Suo prezioso campo.

"Ti prenderai cura del tuo Regno, del tuo tempo", è un impegno per tutti, effettivamente. Noi che siamo la vigna poi dovremmo anche custodirla (questa vigna) e dovremmo chiederci: "a che punto sta il nostro lavoro di custodia?" La nostra attenzione al campo di Dio? Siamo attenti, ci proviamo almeno?

E dopo aver risposto dovremmo chiederci: "cosa pensa di Dio di noi? È contento del nostro operato, magari del nostro continuo vivere la Fede dallo starordinario all'ordinario?"

Situazioni incresciose ci permettono di dire che la media di coloro che seguono questo percorso sia in qualche modo rovinata dal clima materialista e perbenista di facciata che spesso caratterizza la vita del cristiano contemporaneo. Non mancano però persone, in tutti i paesi cristiani di grande spessore spirituale, che poi hanno dato una sferzata alla situazione di mediocrità diffusa nel mondo fino a produrre molto piu di tanti che pure di dicono cristiani ma non sono in grado di "accendere fuochi" nei cuori dei loro interlocutori.

Spesso - come affermava donTonino Bello - sono proprio questi "ultimi" considerati cioè inadatti dalla comunità a superare i cosiddetti primi - da anni impegnati ad occupare solo i primi posti, anche a discapito dei piu meritevoli.

Però quel che ci sorprende è che Gesù chiama ancora e fino all'ultimo.
Sarà ripristinata la "pietra di scarto", quelle pietre di cui parlava spesso il santo vescovo don Tonino.

Saranno loro, saranno gli ultimi a finire, saranno coloro che la società non definisce adatti a prendere in mano una valigia e a partire per custodire i bambini e i più poveri; a portare avanti il lavoro più delicato di servizio al Regno imitando Gesù che immolandosi per sempre con un'azione di riscatto: la Sua crocifissione ci ha dimostrato amore; noi stessi, formati spesso dai nostri stessi avi potremmo "imitare" Gesù, che poi sarà anche il crocifisso, ma sempre con la prospettiva del dono.



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