Madonna del Rosario di Pompei, 8 maggio: Santa Messa e Supplica

Pubblicato: 08/05/2021
Madonna del Rosario di Pompei, 8 maggio: Santa Messa e Supplica

C’è grande attesa oggi nella Città di Pompei, mariana e devota  alla Beata Vergine del Rosario,  per  la Supplica dell’8 maggio.

La festa religiosa avrà inizio  alle ore 10,40 con Il rito solenne,  della Santa Messa,  che si svolgerà sul sagrato della Basilica. A presiedere la Santa Messa e la Supplica sarà quest’anno  il cardinale Marcello Semeraro, Arcivescovo-Vescovo emerito di Albano, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. E’ prevista la presenza dell’assemblea del popolo di Dio.

La Madonna del Rosario di Pompei si festeggia nella Chiesa il 7 ottobre e l’ 8 maggio con la recita della Supplica solenne. Alla protezione della Vergine del Rosario, fu attribuita la vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571. A seguito di ciò, il papa Pio V (1504-1572), istituì dall’anno 1572 la festa del Santo Rosario e della Beata Vergine del Rosario di Pompei, detta anche Madonna del Rosario di Pompei nel giorno 7 ottobre.

La storia del santuario è legata a quella del beato Bartolo Longo, suo fondatore. Il santuario è stato costruito con le offerte spontanee dei fedeli e la sua costruzione ebbe inizio l'8 maggio 1876.

Nei secoli, il giorno 8 maggio, migliaia di devoti si rivolgono alla Beata Vergine del Rosario, recandosi in pellegrinaggio presso il Santuario o nelle chiese di ogni angolo del mondo, recitando il Rosario e la Supplica solenne per ottenere grazie e protezione.

Il pontificio santuario della Beata Vergine del Santo Rosario è il principale luogo di culto cattolico di Pompei e di tutta la regione Campania  ed è uno dei santuari mariani più importanti e visitati d'Italia. Prima della pandemia del Covid 19, circa quattro milioni di fedeli all'anno, visitavano la Basilica e si fermavano in preghiera di fronte al quadro raffigurante la Madonna del Rosario.

Il 13 febbraio 1876, il quadro venne esposto dal beato Bartolo Longo nella piccola chiesetta parrocchiale, preesistente all'attuale Basilica. Da allora la Madonna elargì innumerevoli grazie e miracoli e la folla di pellegrini e devoti aumentò a dismisura. Si rese così necessario costruire una chiesa più grande. Bartolo Longo su consiglio del vescovo di Nola, iniziò il 8 maggio 1876 la costruzione del tempio che terminò nel 1887. Il quadro della Madonna, dopo essere stato opportunamente restaurato, venne sistemato su un trono; l’immagine sacra è stata in seguito incoronata con un diadema d’oro, ornato da oltre 700 pietre preziose e benedetto da papa Leone XII. Nella versione originaria la Vergine Maria porge il rosario a Santa Rosa, atteggiamento non aderente alla tradizione cattolica. Fu il pittore napoletano Federico Maldarelli, a cui si deve il restauro più importante dell'opera, a sostituire la figura di Santa Rosa con quella di Santa Caterina da Siena, rendendo così il quadro aderente alla tradizione.

Grazie al fervore e al grande impegno personale  di Bartolo Longo, un laico ed apostolo del Rosario, la valle di Pompei si trasformò in valle cristiana, con la pratica quotidiana del Rosario, strumento di preghiera capace di dare la pace ai singoli ed al mondo intero, perché è una  meditazione capace di trasformare i cuori e di vincere le armi del demonio. Con la recita del Rosario creiamo un fortissimo legame spirituale, un vincolo che ci unisce come cristiani a Cristo, tramite l'intercessione della Madonna.

"In quel deserto piantai un rosario e, per incanto, tutto fiorì… È il Rosario!" [1]

"Il Rosario della Vergine Maria, sviluppatosi gradualmente nel secondo Millennio al soffio dello Spirito di Dio, è preghiera amata da numerosi Santi e incoraggiata dal Magistero. Nella sua semplicità e profondità, rimane, anche in questo terzo Millennio appena iniziato, una preghiera di grande significato, destinata a portare frutti di santità. Essa ben s'inquadra nel cammino spirituale di un cristianesimo che, dopo duemila anni, non ha perso nulla della freschezza delle origini, e si sente spinto dallo Spirito di Dio a « prendere il largo » (« duc in altum! ») per ridire, anzi 'gridare' Cristo al mondo come Signore e Salvatore, come « la via, la verità e la vita » (Gv 14, 6), come traguardo della storia umana, il fulcro nel quale convergono gli ideali della storia e della civiltà.

Il Rosario, infatti, pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio.In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore. Mediante il Rosario il credente attinge abbondanza di grazia, quasi ricevendola dalle mani stesse della Madre del Redentore". [2]

Il profondo amore per la Madonna illuminò il beato Longo nella composizione di numerosi testi e preghiere tra le quali nota è la Novena d’Impetrazione, scritta nel luglio del 1879, in preda ad un peggioramento della sua malattia: è preghiera per chiedere grazie alla Madonna a fini di guarigione dalle malattie.

Il testo più importante è tuttavia la Supplica alla Madonna, un’invocazione per la pace dei singoli e del mondo, per la Chiesa, per la famiglia, per la crescita dei singoli nella fede, sotto lo sguardo di Maria. Fu scritta nel 1883 e letta da lui stesso per la prima volta il 14 ottobre dello stesso anno.

Al temine dell'udienza del 5 maggio, Papa Francesco ha esortato tutti i fedeli ad unirsi oggi nella recita del Rosario. “La tradizione popolare dedica il mese di maggio alla Madonna. Vi esorto alla recita del Rosario, con cui la Vergine Maria è particolarmente onorata. Vi invito ad unirvi spiritualmente alla Supplica alla Madonna del Rosario che si terrà sabato prossimo 8 maggio a mezzogiorno al Santuario di Pompei”.

Giulio de NICOLAIS d'AFFITTO 

 

[1] cit. Beato Bartolo Longo
[2] Lettera Apostolica "Rosarium Virginis Mariae" del Sommo Pontefice GIOVANNI PAOLO II       all'Episcopato, al Clero e ai fedeli, Introduzione.



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