Marcire per Rigenerarsi

Pubblicato: 15/06/2024
Marcire per Rigenerarsi

Il vangelo di questa domenica oggi ci presenta quale protagonista assoluto che si cela dietro le due parabole, Gesù stesso con la sua Parola. Si parlerebbe del Regno di Dio ma che cos'è il Regno di Dio? Non è altro che Cristo Gesù, la Sua persona in tutto quello che dice e che fa. 

Ciò  che emerge dalle parabole è la logica del seme. Gesù ci invita ad osservare e considerare la realtà del seme per parlare della forza inarrestabile che la sua Parola ha in sé stessa e del fruttuoso successo che produce laddove è seminata e trova un terreno fertile. Va detto però  che il seme spesso sperimenta grandi difficoltà e insuccesso nell'impatto con "terreni" ostili. Cosa vuole dirci Gesù nell'istruire noi suoi discepoli con queste due parabole?       

Innanzitutto spiegarci che questo Regno ha le caratteristiche proprie della piccolezza e dell'invisibilita',  realtà invece bistrattate dallo spirito e dalle logiche del mondo. Ma da un'attenta lettura dei vangeli, ci accorgeremo che tutto ciò che è piccolo ha una valenza importantissima davanti a Dio: i minimi, gli ultimi, i bambini sono i privilegiati del Signore. 

C'è poi da sottolineare che nella seconda parabola si dice che il Regno di Dio è così piccolo da essere quasi impercettibile come il seme di senapa che nella sua semina e crescita è destinato però a diventare un grandissimo arbusto. Questo per dirci che le cose di Dio inizialmente sembrano avere una scarsissima valenza e poca "audience", ma poi si impongono, nel tempo, all'attenzione di tutti, anche se non si cercasse alcuna visibilità. Il fatto che fa rami così grandi tanto che gli uccelli possono fare il nido alla sua ombra (Mc 4,32) ne è una prova. 

Umiltà e  modestia sono quindi le caratteristiche evangeliche fondamentali per capire come procede l'opera di Dio. Sono qualità indispensabili per capire la volontà di Dio e per vivere il Vangelo o semplicemente per  vivere bene  beati e pieni di gioia e amore per Dio e per il prossimo.

Se ci si incammina a lasciarsi trasformare nella nostra mente dal vangelo, allora scopriremo un altro insegnamento nascosto nelle due parabole: qualsiasi crisi giunga sul nostro cammino costituisce un appello ad avere fiducia nella potenza di Dio nascosta nel seme della sua Parola, non nella potenza umana delle nostre azioni. 

Può  essere che la vita ci riservi periodi neri e le "tenebre: sembrano prevalere sulla luce ma le due parabole di oggi ci ricordano che il seme, per diventare ciò che è in potenza, deve affrontare diversi passaggi. Si tratta proprio dei nostri momenti di crisi, le fasi difficili della nostra vita umana, i dubbi di fede con le imprevedibili difficoltà e fatiche che la vita ci riserva. Ma la vita che sprigiona il seme - che viene da Dioha una forza più grande delle forze negative: la Parola di Dio apparentemente  debole è realmente più forte di qualsiasi potenza, e se accettiamo questa verità ponendo in Dio la nostra speranza,  giungeremo a scoprirla dentro di noi come una stupenda energia che ci muove e ci rigenera facendoci attraversare ogni situazione avversa con semplicità".

C'e' un altro aspetto che va sottolineato: "dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa" (Mc 4,27). C'è quindi una qualità del Regno da accogliere che mette il cristiano nella giusta disposizione a collaborare per la sua crescita. 

Il Regno di Dio, allora è la vita così com'e', anche se a ben guardare è più grande di come e quanto noi possiamo immaginarla se la leggiamo in un'ottica di fede.        

 L' opera di Dio comunque avanza e il Suo Regno si attua da sé a prescindere dal nostro operato. Il seme produrrà a suo tempo il frutto perché al di là del possibile c'è anche "l'impossibile di Dio". 

Il Regno è Suo! Si l'uomo può entrarci ma solo se accetta di fare il suo primo passo nella fede e vivere secondo la logica del seme. La prospettiva è la felicità, beatitudine eterna considerando che...

"Qui sulla terra

è l’uomo che attende il ritorno del Signore;

lassù nel cielo

è il Signore che attende il ritorno dell’uomo,

ritorno che si potrà realizzare

con la preghiera, con una vita di povertà,

di giustizia, di limpidezza,

di purezza, di amore,

con la testimonianza evangelica

e con una forte passione di solidarietà" (don Tonino  Bello)

don Alfonso GIORGIO



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