Mistagogia, celebrazione del Mistero di Gesù nell’oggi della nostra storia

Pubblicato: 13/07/2022
Mistagogia, celebrazione del Mistero di Gesù  nell’oggi della nostra storia

Il libro del Sinodo tenutosi nella diocesi di Bari - Bitonto quando parla della liturgia afferma: “E’ importante che la comunità riscopra l’anno liturgico come cammino di fede per rivivere in pienezza il mistero di Cristo. La partecipazione alla Messa domenicale è occasione privilegiata per entrare sempre di più nei divini misteri[1]. Viene affermata così la centralità di Cristo Risorto nella vita e nella missione della Chiesa e la necessità di vivere a pieno il Mistero a partire dalla Celebrazione Eucaristica, con la consapevolezza di ricevere nell’ “oggi” i frutti della Grazia e partecipare efficacemente al Sacrificio di Cristo.

Il contesto socio-culturale in cui viviamo pone non pochi ostacoli al credente che vive con difficoltà e precarietà il Giorno del Signore, tuttavia non  possiamo rinunciare alla domenica, Sine dominico non possumus,- questo è stato il tema che ha ispirato il XXIV Congresso Eucaristico Nazionale che si è tenuto a Bari, -  se vi rinunciassimo la  nostra stessa identità di cristiani sarebbe messa in questione, come anche la rilevanza stessa della Fede e il compito di trasmetterla alle giovani generazioni.[2] E’ per questa ragione che siamo chiamati  ad entrare progressivamente nel Mistero di Cristo. Dalla Madre Chiesa veniamo condotti per mano nel mistero infinito di Dio Amore e camminando con gradualità nell’anno liturgico, entriamo in comunione con  Cristo stesso, cresciamo nel Suo Nome, ci alimentiamo del suo Corpo e del Suo sangue, e  rendiamo così  viva e operante la presenza di Cristo nella nostra storia personale e nella comunità.

La Celebrazione domenicale vissuta nella sua mistericità non è semplice ricordo del passato, la Chiesa, infatti, invocando lo Spirito Santo sul pane e sul vino accoglie, nel mistero, Cristo che realmente si rende presente in quel medesimo momento. S. Gregorio Nazianzeno in un discorso natalizio,  afferma: “Cristo è nato, glorificatelo. Cristo discende dal cielo, andategli incontro. Ancora una volta le tenebre sono dissipate. La luce ricomincia a brillare”.[3]

S. Agostino, spiegando il rapporto esistente tra i fatti del passato della vita di Cristo e la loro realizzazione nella liturgia, afferma che quanto “avvenuto una volta  per sempre, la Solennità annuale, lo ripete di volta in volta, come se sempre fosse la prima”[4]. Di fronte a questo grande Mistero, nasce la necessità di interpretarlo comprenderlo e viverlo nell’oggi. La mistagogia (introduzione al mistero) si colloca così come un’attività necessaria che armonizza tra loro la catechesi, la liturgia  e la vita favorendo il coinvolgimento di tutta la comunità nelle sue componenti e nel suo agire missionario. Ogni domenica facciamo memoria di tutto il mistero di Cristo, tanto che potremmo dire, senza errore, che ogni domenica è Pasqua, è Natale, Gesù si sacrifica sull’altare della croce, ecc. Per motivi pedagogici, al fine di accogliere gradualmente gli effetti di Grazia del Mistero, è necessario, di volta in volta, metterne in evidenza alcuni aspetti. L’anno liturgico lo permette, perché è stato pensato proprio per questo. In ogni momento dell’anno il Signore ci comunica la Grazia particolare di ciascuno dei misteri che celebriamo. Ecco perché a Pasqua potremo dire: oggi il Signore è Risorto per noi;  ugualmente a Natale potremo dire  con tutta la Chiesa sparsa nel mondo: “Oggi è Natale”, “Oggi è nato per noi il Salvatore”[5]

L’anno liturgico diventa un’ itinerario di Fede per tutti anche per coloro che vivono sulla soglia della comunità e sperimentano la debolezza della propria Fede: gli si offrirà sempre in modo rinnovato l’opportunità di rivedere la propria adesione al Vangelo di Cristo. Persino i non credenti o i tiepidi potranno accogliere la testimonianza di un popolo che cammina, che ogni anno, a Natale accoglie il Bambino, ogni domenica ascolta la Parola di Dio e si lascia formare alla luce del Vangelo. Anche i dubbiosi potranno cogliere, nelle nostre scelte di Fede, la bellezza e la grandezza del Messaggio di Amore di Dio che viene in aiuto all’uomo e in Cristo, concretamente, si rende presente e operante.

E’ nell’oggi dunque che viviamo Cristo che accogliamo la Sua Parola performatrice, è nella Sua Chiesa, nelle nostre Diocesi, nelle nostre comunità parrocchiali e  religiose che viviamo il Mistero Per questo dobbiamo custodire la domenica e la domenica custodirà noi[6] e le nostre famiglie.

Nell’oggi della nostra comunità parrocchiale, nella debolezza dei mezzi, nella semplicità delle proposte pastorali, facciamo esperienza di festa e ci apriamo al Trascendente.

Nella Festa settimanale, rinsaldiamo l’unità, viviamo relazioni più significative e più intense, diventiamo popolo di Dio, solidali nel Bene e nel Male, vicini l’uno all’altro, fratelli e sorelle nella Fede.

Oggi, non domani, nel momento presente, in questo S. Natale, nelle domeniche che viviamo facciamo questa esperienza meravigliosa e capiamo di essere amati da Dio e  da Lui scelti per l’edificazione del Suo Regno. 

don Alfonso GIORGIO


[1] ARCIDIOCESI DI BARI-BITONTO, Il libro del Sinodo, Ecumenica, Bari 2002, 19

[2] Cf. CACUCCI F., La mistagogia. Una scelta pastorale EDB, Bologna, p. 34

[3] GREGORIO NAZIANZENO, Discorsi, 38; “Sulla Teofania o Natale del Salvatore”

[4] AGOSTINO DI IPPONA, Discorsi, 220,1

[5] MESSALE ROMANO, Antifona al Salmo responsoriale, messa della notte di Natale.

[6] CEI, IL VOLTO MISIONARIO DELLE PARROCCHIE IN UN MONDO CHE CAMBIA, Nota pastorale, 2004, 8



Ultimi Video


Vedi tutti i video »

Clicca sul Banner in basso e guarda il video

Inquadra il codice qr e sostienici!

Oltre le barriere - 2k24 -

è un progetto de

L'Albero Verde della Vita

_____________________________

 

_______________________

DOMUS SAPIENTIAE - Collana Testi

(Liber I)

(Liber II)

(Liber III)

______________________