Pezzi di cielo

Pubblicato: 11/05/2024
Pezzi di cielo

E' la solennità dell'Ascensione e in qualche modo stiamo giungendo al termine del tempo di Pasqua.

Il Signore Risorto ritorna nella gloria del Padre, nella gloria da cui ha scelto di venire. Noi guardiamo dunque al cielo con stupore, con gratitudine, però non senza dubbi circa questo mistero.

Qualche volta possono venire dei dubbi a riguardo. Don Tonino Bello affermava circa la fede dei credenti: "io amo una Chiesa che cerca continuamente", una Chiesa che si lascia prendere talvolta dal dubbio pur non venendo mai compromessa la presenza di Gesù, la Sua promessa di essere sempre con noi.

Se Gesù ci ha detto: "io sarò con voi fino alla fine dei tempi": questa è una realtà, una verità che non viene compromessa dai nostri dubbi, dalla nostra ricerca o dal nostro modo di approcciarci alla fede; del resto avremmo sempre bisogno di rinnovarla, di confermarla, anche attraverso i dubbi che talvolta finiscono proprio per supportare e dare maggiore forza al nostro cammino.

Siamo chiamati a ragionare sulla Fede, - perché Fede e ragione non si oppongono - , a cercare Gesù non soltanto a guardare il cielo, cioè a contemplare questo mistero, ma anche ad annunciare, e questo lo cogliamo dalle Sue parole di commiato: "andate ed annunciate". Dovremmo quindi testimoniare, battezzare nel Nome Suo, e non per fare proseliti, ma semplicemente per dire/trasmettere con naruralezza tutta la nostra gioia di essere credenti, la gioia di essere cristiani. Si tratta di quella gioia che dovremmo naturalmente trasmettere, dopo aver incontrato il Signore, dopo averlo visto, dopo aver vissuto con Lui.

Gli apostoli dopo averlo incontrato sentono nel cuore il desiderio di testimoniarLo. Noi, è vero, non l'abbiamo visto nella carne, ma nel mistero lo contempliamo ogni giorno, lo accogliamo nella nostra vita, nella nostra anima, e siamo contenti di essere credenti, di poterlo servire, ma questo si deve vedere, si deve poter cogliere in noi.

Le nostre persone dovrebbero essere appunto, disposte a dare questo tipo di testimonianza, a compiere questo servizio dell'annuncio, che è un fatto importante per i credenti, ed è chiaro che questa gioia deve essere palpabile, verificabile, tangibile; dovremmo poter anche verificare se, nell'ambiente in cui noi viviamo e operiamo, sono avvenuti dei cambiamenti in merito alla Fede in Cristo e alla concretezza delle azioni, perchè credo che questo possa essere il criterio "princeps" per capire se davvero siamo credibili.

Se qualcosa è cambiato con la nostra presenza, con il nostro impegno missionario, - giacché come afferma Papa Francesco tutti i cristiani sono "discepoli - missionari" del Vangelo - se qualcosa è avvenuto, in positivo vuol dire che stiamo operando secondo il comando di Gesù, "andate e annunciate".

Va detto però che dobbiamo fare sempre i conti con il male. C'è un aspetto che non va sottovalutato: il male è sempre all'opera, ma noi lo possiamo vincere, perché il bene vince il male, perché Gesù trionfa sul male e sul maligno. Egli vince su ogni tentazione, quindi noi possiamo vincere, abbiamo gli strumenti, attraverso i sacramenti, attraverso la Chiesa, nonostante le sue incoerenze, le sue difficoltà, la sua fragilità, noi possiamo andare oltre il male, e quindi portare quaggiù con la nostra vita "pezzi di cielo", portare agli altri pezzi di cielo, che sono le nostre vite, le nostre esperienze di amore, di comunità e di vita cristiana gioiosa.

Il Signore ci invita a guardare il cielo, si, ma solo per essere un "pezzo di cielo" quaggiù, in mezzo ai nostri fratelli e sorelle che attendono da noi una parola che salva.

don Alfonso GIORGIO



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