Un’ala di riserva per amare

Pubblicato: 09/05/2021

Commento al vangelo  di domenica 9 maggio 2021: Gv. 15, 9-17 

Un’ala di riserva per amare

In  questa sesta domenica di Pasqua continuiamo ancora ad attingere al Vangelo di Giovanni, come in una “lectio continua”.

In questa pericope è il Signore a parlarci e  ricordarci che ci ama. E’ una verità di Fede importante e determinante per tutti.

A riguardo potremmo dire che tutta la Bibbia ci parla di questo: sin dal suo incipit cogliamo questa verità dell’essere amati. Un amore che viene dall’alto, che viene da Dio. E’ nella consapevolezza dell’essere amati poi, che si  apre la possibilità di amare a sua volta tutti.

La Bibbia ci porta proprio a questa conclusione con una proposta di amare e farci amore, di essere amorevoli gli uni verso gli altri. Poiché solo se siamo amati e ne abbiamo consapevolezza,  siamo messi nella condizione di amare il Signore. Gesù è riuscito a sintetizzare tutto questo in un unico precetto.

Erano 613 i precetti prescritti per gli ebrei, veramente tanti, anche solo da ricordare. In Gesù questi precetti da osservare diventano poi un unico e fondante progetto: quello di amare, amare sempre il prossimo e amare Dio. Ed è solo questo amore di Dio e da Dio che può produrre in noi gioia piena.

E’ il Signore stesso che vuole da noi gioia contagiosa e desidera, appunto, che siamo gioiosi e testimoniamo agli altri la gioia di essere amati da Lui.           

Ecco perché non siamo chiamati più servi o discepoli ma amici.

In senso didattico il discepolato è la caratteristica  di chi deve apprendere delle nozioni e farle proprie.

L’amicizia, invece, è un’altra cosa perché rimanda alla condivisione. Possiamo stare con Lui, in intimità e condividere la stessa verità che è quella che scaturisce direttamente  dalla consapevolezza di essere posti gli uni accanto agli altri.   

Mentre rifletto su questa stupenda pagina del Vangelo mi viene in mente, in questo momento, la bellissima preghiera di don Tonino Bello che fu  trasformata per la prima volta in canto, proprio nel giorno del suo funerale: “l’ala di riserva”. Quest’anno, nel mese di aprile si è celebrato il ventottesimo anniversario della sua morte e il ricordo di quella preghiera che ci parla di un “ala di riserva” data agli uomini che “sono come angeli con un’ala soltanto” è molto forte.

Il Santo Vescovo di Molfetta ha voluto esprimere così la necessità di restare uniti agli altri, evidenziando questa necessità di volare insieme. Si può volare solo se abbracciati, gli uni agli altri.

Questa è la condizione necessaria per cui non possiamo tenere per noi stessi quell’amore ricevuto. Non possiamo chiuderci in noi stessi, dovremmo volare insieme agli altri e soprattutto essere anche noi un’ “ala di riserva” per l’altro, in modo che possa volare anche quando non ne ha le forze, quando la vita lo schiaccia,  lo intristisce e lo amareggia.

Ecco: questa domenica ci viene offerta una grande gioia: un amore vero che scaturisce dal cuore di Dio e riempie il cuore di ogni uomo e donna capaci di amare e di amare insieme agli altri; di amare Dio e testimoniare l’amore di Dio ai fratelli e alle sorelle specialmente i più sfortunati tra noi. 

don Alfonso GIORGIO



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