Una vita impastata con il pane del cielo

Pubblicato: 17/08/2024
Una vita impastata con il pane del cielo

"Chi mangia la mia carne vivrà in eterno". Il vangelo continua con il durissimo racconto del conflitto di Cafarnao, quando, di fronte alla crisi, il Maestro piuttosto che fare marketing cercando di essere accomodante e ammaliante, alza la posta e a carte scoperte e afferma: "Solo io so chi è Dio. Non lo sanno i profeti, non lo sanno i rabbini e intellettuali ma Io solo, posso saperlo, perché io e Dio siamo una cosa sola.

Tu pensavi che avvicinarti a Dio significava moltiplicare le preghiere o entrare in estasi e invece io ti dico che mi son fatto pane da spezzare e da mangiare e che mi potrai incontrare assimilando e assimilandoti a questo pane, come pure divenendo tu stesso pane spezzato per gli altri.

Ti avvicini a Dio abbasssandoti cosi come io ho fatto diventando uomo per te. Ti avvivicini a me toccando le piaghe e i dolori dei piu poverived emarginati di questo mondo e non limitandomi a fare riti, preghiere e devozioni. Solo se ti fai a tua volta 'pane spezzato' per la fame e la pace del mondo potrai incontrarmi".

Poi Gesù continua insistendo ancora: "chi mangia la mia carne vivrà in eterno".

Nessuno piu oggi parla di eternità, non si tratta più di qualcosa che interessa la gente e i credenti sembrano più interessati alle cose terrene o a limite agli aspetti caritativo-umanitari della fede, sganciandoli da un risvolto eterno. Sembrano aver dinenticato che anche solo "un bicchiere d'acqua dato all'assetato", è per la vita eterna.

La vita eterna non è un tempo che non ha mai fine, ma la vita stessa dell'Eterno che noi possiamo assumere in noi divenendo noi stessi "pezzi di cielo" per gli altri!

Gesù ha scelto il pane come sua reale presenza perché se c'è una cosa che è indispensabile per la vita, è proprio il pane.
È soprendente e infinita la premura di Gesù per noi, tanto da supplicarci ben otto volte: volete prendere e mangiare questo Pane? Se ce lo chiede è perché sa che abbiamo mangiato male prima...
Nella vita si fanno tanti errori, specie quando ci si allontana da Colui che è vero cibo e vera bevanda di vita.

Tutti possono cibarsi di Lui, non c'è nessun prezzo da pagare, niente da dargli in cambio, proprio niente. Dio non si compra ne si merita lo si accoglie e basta.

È bello credere in Gesù, è bello vederlo mentre sorridente mi viene incontro, felice che io sia lì ad aspettarlo quando ogni domenica si celebra la Santa Cena.
Lui non mi chiede in cambio nulla, se non la nostra felicità che è certa e duratura quando siamo generosi con il prossimo.

Don Tonino Bello guardando alla sua diocesi affermava che spesso sebbene le liturgie appariscenti facevano scorgere facilmente il Corpo di Cristo nell’Eucaristia, sui vari altari, difficilmente si riusciva a "scorgere il Corpo di Cristo nei tabernacoli scomodi della miseria, del bisogno, della sofferenza, della solitudine. Per questo le nostre Eucaristie sono eccentriche.... Non l’altisonanza delle nostre parole. Né il fasto vuoto delle nostre liturgie" (cfr A.Bello, Alla finestra la Speranza) ma la concretezza di una vita impastata di cielo in prospettiva della vita eterna.

don Alfonso GIORGIO



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