Gesù Bambino avvolto in una kefiah palestinese

Pubblicato: 10/12/2024
Gesù Bambino avvolto in una kefiah palestinese

Nell’Aula Paolo VI, dello Stato Città del Vaticano, alla presenza della rappresentanza dell’Ambasciata dello Stato di Palestina presso la Santa Sede e delle delegazioni palestinesi, è stata inaugurata la “Natività di Betlemme 2024”: rappresentazioni della Natività prodotte e realizzate a Betlemme dagli artigiani e dal Centro Piccirillo di Betlemme.

Gesù Bambino avvolto in una kefiah palestinese: la Sacra Famiglia intagliata in legno d’ulivo simbolo di pace e del paesaggio palestinese, elementi realizzati con materiale povero dell’arte palestinese – ceramica, lana, stoffa - , una grande Stella di Betlemme in madreperla recante la frase incisa sia in latino che in arabo “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e sulla terra pace e benevolenza a tutti gli uomini”…un presepe creato in collaborazione con il Comitato presidenziale palestinese per gli affari della Chiesa, l’Ambasciata palestinese in Vaticano, l’Università Dar Al-Kalima e il Centro Beitcharilo, molto particolare e denso di significato che Papa Francesco ha benedetto.

Il contesto geopolitico internazionale in Terra Santa delinea uno scenario allarmante dove si consumano immani sofferenze ed atrocità. Encomiabile, dunque, lo sforzo e la volontà profusi dall’Ambasciata dello Stato di Palestina presso la Santa Sede di portare Betlemme e la Grotta della Natività dalla città del Principe della Pace in dono ai pellegrini di tutto il mondo che, nell’Anno Santo Giubilare, visiteranno la Città del Vaticano.  

Sarà la stella che illumina il Salvatore come si legge nei vangeli – “Abbiamo visto la sua stella quando sorgeva e siamo venuti ad adorarlo (Mt 2,2) -” ad annunciare quel messaggio di pace, amore e speranza che i fratelli di Terra Santa tanto attendono.

Durante l’udienza a cui hanno preso parte il ministro Ramzi Khourylssa Kassisieh, Ambasciatore Palestinese presso la Santa Sede, Ramzi Khouri, membro del Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina e capo del Comitato presidenziale palestinese per gli affari della Chiesa, Papa Francesco ha rinnovato il suo appello per la “tormentata” Terra Santa: “Con le lacrime agli occhi eleviamo la nostra preghiera per la pace. Basta guerre, basta violenze! Sia pace in tutto il mondo e per tutti gli uomini che Dio ama. Questi presepi ci ricordano coloro che, nella terra in cui è nato il Figlio di Dio, continuano a soffrire a causa della tragedia della guerra” ha terminato con parole di sostegno e di speranza il Santo Padre.

In ricordo del 60° anniversario del pellegrinaggio di papa Paolo VI, che portò l’abbraccio della Chiesa di Roma alla Chiesa d’Oriente, si è voluto concludere il suggestivo momento di raccoglimento con una messa per la pace e un cessate il fuoco in Palestina.

Nella Cappella della Madonna degli Ungheresi, cappella delle Grotte Vaticane, benedetta da San Giovanni Paolo Il nel 1980, luogo della sepoltura di Papi Santi, Ibrahim Faltas, Custode aggiunto della Terra Santa unitamente a don Marco Formica della Segreteria di Stato hanno celebrato una Santa Messa molto partecipata e toccante in cui si è  ricordato il profondo legame dei Pontefici con la Terra Santa, in particolare di Giovanni Paolo Il pellegrino di pace, di unità, di solidarietà che visitò la Terra Santa quasi 25 anni fa, nel marzo 2000, Anno Santo intenso e particolare per la situazione socio-politica della Terra Santa.

Dr.ssa Mariagrazia MAZZARACO



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