Foeniculum vulgare: il finocchio

Pubblicato: 01/12/2021
Foeniculum vulgare: il finocchio

Pianta erbacea mediterranea della famiglia delle apiaceae (Ombrellifere) risalente al XVI secolo, il finocchio è noto per le sue proprietà aromatiche
Noto fin dall'antichità per le sue proprietà aromatiche, digestive (utile per l’apparato gastrointestinale in quanto previene la formazione di gas intestinali e la presenza di anetolo agisce sulle contrazioni addominali).

Ha anche proprietà depurative, antinfiammatorie ed è ricco di flavonoidi. In cucina del finocchio non si butta via nulla: il grumolo bianco coltivato si può mangiare crudo nelle insalate oppure lessato e gratinato.

Due le varietà conosciute del finocchio: quella agricola (o dolce) e quella selvatica. In cucina della varietà agricola del finocchio non si butta via nulla: la guaina a grumolo bianco coltivato che si sviluppa alla base della pianta si può mangiare cruda nelle insalate oppure lessata e gratinata. Essendo pianta annuale o biennale, il Foeniculum vulgare presenta una radice a fittone ed il grumolo è di colore biancastro perché sottoposto alla tecnica dell’imbiancamento per rincalzata del terreno.

Il finocchio selvatico o finocchietto, al contrario di quella agricola-orticola, è una pianta perenne, dal fusto ramificato che cresce spontaneamente, e produce ombrelle con fiori gialli, da cui si ricavano i frutti o semi usati per aromatizzare le pietanze, i rametti più o meno grandi, utilizzati in particolare nelle Marche per cucinare i bombetti (lumachine di mare) o conciare le olive sotto sale con peperoncino e aglio. Si usano le foglie fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi. Nella "pasta con le sarde", nota ricetta siciliana, le foglie del finocchio selvatico sono uno degli ingredienti essenziali. I fiori freschi o essiccati, le foglie ed i frutti vengono usati per produrre il “liquore al finocchietto”.

I fiori vengono altresì usati per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le carni di maiale, in particolare la "porchetta" dell'Alto Lazio e dell'Umbria. Ad esempio In Toscana il finocchio selvatico viene usato per insaporire e profumare la finocchhiona, un salame in cui il finocchio sostituisce il pepe nero, oltre che la sua variante meno compatta, chiamata sbriciolona. I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare tarallini (Puglia), ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo, tisane o salamoie.

Per le sue proprietà diuretiche è impiegato tanto in cucina quanto nella preparazione di tisane e decotti, infusi particolarmente leggeri ed adatti anche ai più piccoli. La tisana al finocchio si prepara in maniera differente a seconda che si utilizzino i semi, le foglie o la parte centrale del bulbo.

Con i semi di finocchio

Iniziate col pestare delicatamente circa 1 cucchiaino di semi di finocchio in un mortaio. Questo libererà il sapore, gli oli e l’aroma in essi contenuto. Raccogliete i semi con un cucchiaino e metteteli in un dosatore per il tè o colino e versateci sopra 1 tazza di acqua bollente. Lasciate in infusione coperto per 7-10 minuti prima di filtrare e bere.

Con le foglie fresche

Sciacquate bene alcune foglie fresche, tagliatele e immergetele in una tazza d’acqua bollente lasciandole macerare per 15-20 minuti coperte. Poi filtrare e bevete.

Con il bulbo

Pulite il bulbo molto bene, tagliatene un pezzo e sminuzzatelo. Versate sopra acqua bollente e lasciate in infusione per 15-20 minuti coprendo il tutto. Filtrare e bevete.

Come utilizzarla e quanta berne

Generalmente si consiglia di assumere dalle 2 alle 4 tazze al giorno di tisana al finocchio. Se si vogliono trattare problemi di tipo gastro intestinale sarebbe bene berla dopo i pasti principali, negli altri casi si può sorseggiare in qualsiasi momento della giornata.

Vi è anche un utilizzo esterno di questa tisana che può essere utile ad esempio per fare degli impacchi su occhi gonfi e stanchi. In questo caso basta immergere un batuffolo di cotone nell’infuso leggermente tiepido e lasciarlo in posa sopra le palpebre per 10 minuti. Questo contribuirà a ridurre il gonfiore e a trattare eventuali infezioni oculari come la congiuntivite.

È consigliata a neonati e bambini?

Sul fatto di dare o meno qualche cucchiaino di tisana al finocchio ai neonati in caso di coliche ci sono ancora pareri discordanti anche se la maggior parte degli esperti attualmente suggerisce di evitare. Se da una parte infatti il finocchio può aiutare a distendere l’intestino ed eliminare i gas che tanto infastidiscono i più piccoli dall’altro aggiungere bevande che non siano il latte può compromettere l’allattamento al seno o comunque dare un senso di pienezza ai bambini che invece dovrebbero assumere tutti i nutrienti contenuti nel latte.

Il discorso più importante riguarda però il contenuto in estragolo, un principio attivo presente nel finocchio che espone a rischi persino gli adulti se assunto a grandi dosi (ovviamente per i neonati ne basta di meno). A sancire la tossicità della tisana al finocchio per i più piccoli è stato l’INRAN, l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. In uno studio di qualche anno fa ha infatti dimostrato che la concentrazione di questa sostanza presente nella tisana è sufficientemente alta da sconsigliarne la somministrazione ai neonati.

Tisana al finocchio per i bambini 

  • Caratteristiche: combatte gli spasmi intestinali nella prima infanzia.
  • Ricetta: schiacciare i frutti del finocchio, quelli che spesso si chiamano semini, e metterli in infusione per circa 10 minuti in acqua bollente.
  • Utilizzo: consumare prima di coricarsi.
  • Proprietà: antispasmodica, carminativa, antibatterica.

Come prepararla

Non ci sarebbero invece grosse controindicazioni nei bambini già più grandicelli (dopo i 4 anni), anche se probabilmente per i vari problemi che possono insorgere esistono rimedi naturali più adatti e comunque in caso si utilizzi questa bevanda bisogna sempre farlo sporadicamente e in piccole dosi. Se avete dubbi rivolgetevi sempre al vostro pediatra di fiducia.

Controindicazioni

La tisana al finocchio, anche se apparentemente si tratta di una bevanda innocua, può comunque presentare delle controindicazioni e degli effetti collaterali:

  • Può provocare allergia: se sei allergico alle carote o al sedano, ricorda che il finocchio proviene dalla stessa famiglia botanica ed è quindi probabile che questa tisana possa scatenare reazioni indesiderate e portare alla comparsa di sintomi come prurito, orticaria o gonfiore della pelle.
  • Interazioni con i farmaci: se stai assumendo qualche farmaco, parlane prima con il medico perché questa tisana potrebbe andare ad interagire aumentando gli effetti del medicinale o al contrario riducendoli.
  • Cancro estrogeno-dipendente: potrebbe non essere consigliato per i pazienti oncologici bere questa tisana, in particolare per i malati di tumori di tipo estrogeno-dipendente. Negli altri casi potrebbe essere utile invece a lenire i fastidi allo stomaco dovuti alle terapie.

Fonte:https:/www.greenme.it/mangiare/alimentazione-a-salute/tisana-finocchio-proprieta-controindicazioni/



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